Art. 13 – Ambiti di riqualificazione in area urbanizzata a prevalente funzione residenziale

1. Comprendono le parti di città costituite prevalentemente da edilizia moderna, caratterizzata da specificità di rapporti tra assetto morfologico e tipologico-ambientale non riconducibili a quelle storiche di tessuto, da riorganizzare mediante interventi volti a garantire omogeneità tipomorfologica, architettonica e d’uso, in relazione alla struttura e gerarchia dei percorsi.

2. Sono esclusi dalla disciplina degli ambiti di riqualificazione in area a prevalente destinazione residenziale gli immobili facenti parte delle emergenze storiche, architettoniche e testimoniali di cui al precedente art. 11 per i quali si applica la relativa disciplina.

3. In relazione ai caratteri tipo-morfologici degli insediamenti sono stati individuati dieci sottoambiti per ognuno dei quali sono previsti differenti categorie di intervento urbanistico ed edilizio, usi comuni U1/1, U1/2, U2/1a, U2/3, U2/4a, U2/5, U5/1 e usi caratterizzanti come di seguito descritto. Lungo il sistema della dorsale urbana, ferma restando la possibilità d'uso residenziale, dovranno essere privilegiate funzioni non residenziali per quegli immobili che esprimono aspetti unitari di impianto architettonico e, perciò, meglio adatti a contenere usi di rappresentanza, attività terziarie e di servizio, nonché l’utilizzazione dei piani terra per destinazioni d’uso commerciali, artigianali di servizio, di servizi pubblici e privati, allo scopo di accentuare la polarità urbana della dorsale:

a) tessuti pianificati di valore architettonico e/o documentario

-    comprende i quartieri della prima fase insediativa post bellica (Favaro, Termo, Melara, Pianazze e Fabiano) costituiti da tipologie in linea serialmente ripetute all'interno di una maglia insediativa regolare che presentano un equilibrato assetto morfologico tra edificato e spazi aperti;

-    sono previsti i seguenti interventi urbanistici ed edilizi di cui al precedente articolo 6:

- la manutenzione qualitativa;

- la ristrutturazione edilizia r1 e r2;

- oltre agli usi comuni sono ammesse le destinazioni caratterizzanti U2/1b, U2/1c, U2/2a, U2/6a, U2/6c, U2/7;

b) tessuto ortogonale recente

-  comprende l'espansione novecentesca della città a sviluppo edilizio chiuso attraverso una edificazione ad alta densità edilizia con tipologia a blocco disposta su percorso urbano regolare a maglia ortogonale in modo da costituire una cortina edilizia continua;

-  sono previsti i seguenti interventi urbanistici ed edilizi di cui al precedente articolo 6:

- la manutenzione qualitativa;

- la ristrutturazione edilizia r1 e r3 r4;

- oltre agli usi comuni sono ammesse le destinazioni caratterizzanti U2/1c, U2/2b, U2/4b, U2/6a, U2/6c, U2/8b, U5/2, U2/9, U2/11;

c) tessuti pianificati recenti

-    comprende le lottizzazioni recenti che, pur seguendo un disegno unitario, sono costituite da tipologie edilizie e linguaggi architettonici diversificati che hanno raggiunto una forma insediativa compiuta;

-    sono previsti i seguenti interventi urbanistici ed edilizi di cui al precedente articolo 6:

- la manutenzione qualitativa;

- la ristrutturazione edilizia r1 e r4;

-    oltre agli usi comuni sono ammesse le destinazioni caratterizzanti U2/2b, U2/4b, U2/6a, U2/6c, U2/9;

-     esclusivamente nell’ambito di complessi di edilizia residenziale pubblica esistenti sono ammessi interventi finalizzati all’integrazione degli stessi con strutture miste commerciali, terziarie e per servizi pubblici purché non comportino un incremento della Sul dei fabbricati oggetto di intervento superiore al 20%. Gli incrementi di Sul conseguiti non concorrono all’incremento del carico urbanistico. E’ anche ammessa, in alternativa, la realizzazione di parcheggi pertinenziali in struttura. Tutti gli interventi precedenti, se attuati da privati, sono soggetti ad una concessione edilizia convenzionata volta a garantire la realizzazione contestuale di servizi pubblici di quartiere nella misura di almeno il 20% della superficie utile lorda aggiuntiva. E’ in ogni caso ammessa la realizzazione di servizi pubblici di quartiere da parte del Comune anche con interventi di nuova costruzione nel rispetto degli indici e parametri di cui al successivo art. 24, applicabili senza tenere conto delle Sul residenziali esistenti.

 

d) tessuti recenti omogenei

-    comprende le espansioni recenti avvenute in modo spontaneo su tramato lottizzativo con caratteri tipo-morfologici omogenei o che comunque hanno raggiunto una forma insediativa compiuta;

-    sono previsti i seguenti interventi urbanistici ed edilizi di cui al precedente articolo 6:

- la manutenzione qualitativa;

- la ristrutturazione edilizia r1, r2 e r4;

- oltre agli usi comuni sono ammesse le destinazioni caratterizzanti U2/1c;

e) tessuti di impianto con presenza di edilizia storica

-    in area urbana comprende le zone periferiche con presenza di edilizia storica costruita su tessuti di impianto ma che non hanno ancora raggiunto una forma insediativa compiuta;

-    sono previsti i seguenti interventi urbanistici ed edilizi di cui al precedente articolo 6:

- la manutenzione qualitativa;

- la ristrutturazione edilizia;

- la ristrutturazione urbanistica ru1;

- nei casi espressamente previsti, individuati con apposito simbolo grafico nella tavola del PUC:

- la ristrutturazione urbanistica;

- la ristrutturazione urbanistica ru3;

- la nuova costruzione nc1;

- la nuova costruzione nc2;

- per i fabbricati non residenziali con destinazione d’uso compatibile con l’ambito di appartenenza, è ammesso l’ampliamento “una Tantum” del 10% del Sul esistente per adeguamento funzionale dell’immobile;

- oltre agli usi comuni sono ammesse le destinazioni caratterizzanti U2/1c, U2/2a;

f) tessuti recenti disomogenei

-    comprendono le parti occasionali costituite da edilizia priva di alcuna relazione con il percorso di riferimento, casualmente distribuita senza ordine e gerarchia interessante le frange urbane periferiche;

-    sono previsti i seguenti interventi urbanistici ed edilizi di cui al precedente articolo 6:

- la manutenzione qualitativa;

- la ristrutturazione edilizia;

- la ristrutturazione urbanistica ru1;

- nei casi espressamente previsti, individuati con apposito simbolo grafico nella tavola del PUC:

- la ristrutturazione urbanistica ru2;

- la nuova costruzione nc1;

- la nuova costruzione nc2;

- per i fabbricati non residenziali con destinazione d’uso compatibile con l’ambito di appartenenza, è ammesso l’ampliamento “una Tantum” del 10% del Sul esistente per adeguamento funzionale dell’immobile;

- oltre agli usi comuni sono ammesse le destinazioni caratterizzanti U2/1b, U2/1c, U2/2a, U2/4b;

g) tessuti collinari di consolidamento

-    comprendono le espansioni collinari consolidate con presenza di edilizia storica che, in ragione dello sviluppo edilizio conseguito, devono considerarsi sature agli effetti della edificazione di nuovi edifici;

-    sono previsti i seguenti interventi urbanistici ed edilizi di cui al precedente articolo 6:

- la manutenzione qualitativa;

- la ristrutturazione edilizia;

- l’ampliamento dei fabbricati residenziali esistenti è consentito nel rispetto dei seguenti indici e tipologie

tipologia a villino; H massima = ml. 7,50 ml.; N° piani = 2; Sul massima conseguibile mq. 250 per unità tipologica;

- fermi restando i limiti dimensionali della tipologia obiettivo, alla determinazione della Sul in ampliamento potranno concorrere, attraverso la presentazione di un PAMAA secondo i criteri e le modalità previste all’art.20 delle presenti norme, anche territori extraurbani purché facenti parte del Sub-OTE adiacente al tessuto in cui ricade l’edificio oggetto di intervento, secondo il rapporto di Uf=0,01 mq Sul/mq Sf; alle stesse condizioni, potranno concorrere alla determinazione della Sul in ampliamento i terreni liberi da costruzioni e non asserviti.

h) tessuti collinari sparsi

-    comprendono le espansioni collinari ad assetto insediativo sparso, sviluppato in modo spontaneo e occasionale dei nuclei di Foce e Sarbia e quelli di S. Venerio, Carozzo, Buonviaggio, Pianazza, Valdurasca, Biassa e Pitelli;

-    sono previsti i seguenti interventi urbanistici ed edilizi di cui al precedente articolo 6:

- la manutenzione qualitativa;

- la ristrutturazione edilizia;

- l’ampliamento dei fabbricati residenziali esistenti è consentito nel rispetto dei seguenti indici e tipologie

tipologia a villino; H massima = ml. 7,50 ml.; N° piani = 2; Sul massima conseguibile mq. 250 per unità tipologica;

- sono ammessi gli usi comuni ad esclusione dei tessuti di Valdurasca in cui sono ammesse le funzioni caratterizzanti U2/1b, U2/1c, U2/2a, U2/4b.

- fermi restando i limiti dimensionali della tipologia obiettivo, alla determinazione della Sul in ampliamento potranno concorrere, attraverso la presentazione di un PAMAA secondo i criteri e le modalità previste all’art.20 delle presenti norme, anche territori extraurbani purché facenti parte del Sub-OTE adiacente al tessuto in cui ricade l’edificio oggetto di intervento, secondo il rapporto di Uf=0,01 mq Sul/mq Sf; alle stesse condizioni, potranno concorrere alla determinazione della Sul in ampliamento i terreni liberi da costruzioni e non asserviti.

  1. In tutti gli ambiti di riqualificazione in area urbanizzata di cui al presente articolo sono ammessi, solo nel caso di compatibilità con i caratteri paesistico-ambientali, interventi di sistemazione del suolo finalizzati alla realizzazione di parcheggi scoperti pubblici e privati, fermo restando quanto previsto al comma 8 dell’art. 27, e/o al miglioramento delle condizioni di accessibilità.