5.1 Considerazioni preliminari

Nelle strategie di sviluppo previste dal Preliminare di PUC il turismo è collocato tra le componenti significative di crescita e di trasformazione sociale, economica e culturale della città.

Il processo di trasformazione è iniziato nei decenni passati, quando i settori economici tradizionali hanno registrato una crisi strutturale; nel Preliminare questo processo è inquadrato in uno scenario che prefigura una graduale transizione da una realtà caratterizzata dalla forte prevalenza dei settori economici legati alle attività portuali, cantieristiche e militari ad una più articolata, nella quale il tessuto produttivo tende a rinnovarsi e differenziarsi, per rispondere alle nuove esigenze richieste dal mercato.

Le potenzialità di sviluppo del settore turistico sono attribuite ad alcune caratteristiche del territorio comunale, come la favorevole collocazione geografica (vicinanza di città d’arte e della Versilia), la buona infrastrutturazione, la qualità del paesaggio del comprensorio provinciale (in particolare del Parco Nazionale delle Cinque Terre), la presenza del mare e delle attività ad esso correlate, ed a fattori esogeni legati ad una crescita generalizzata dell’industria turistica e al progressivo orientamento della domanda verso nicchie di mercato che il territorio spezzino ha la possibilità di sviluppare.  

Le analisi effettuate sembrano indicare prospettive di sviluppo: infatti, si registrano segnali di vivacità interessanti, come il particolare “fenomeno Cinque Terre”, l’incremento di presenze straniere, l’interesse diffuso per le aree di pregio soprattutto costiere, la crescita della domanda nel settore della nautica da diporto e la particolare caratterizzazione nel settore velico, il rinnovo e la riqualificazione generalizzata degli spazi urbani, unitamente agli interventi di infrastrutturazione realizzati, in corso e in previsione.

Tutti questi fattori permettono di guardare con ottimismo al futuro dell’industria turistica spezzina, soprattutto se saranno attivate azioni e iniziative di promozione in grado di far emergere compiutamente le potenzialità ancora inespresse, alle quali dovrà corrispondere una capacità ricettiva adeguata.

E’ comunque necessario usare cautela nel prevedere per il settore turistico un consistente sviluppo, poiché, se appaiono reali le potenzialità di una crescita significativa, queste dipendono da variabili incerte e non sempre prevedibili né controllabili, sia interne alla realtà locale (capacità del settore di riqualificarsi e di promuoversi, proseguimento del processo di riqualificazione urbana e ambientale della città, dotazione di infrastrutture e servizi in grado di accrescere la capacità di attrazione e le occasioni di intrattenimento), sia esterne (come l’andamento del mercato globale di settore, della congiuntura economica più in generale, dell’evoluzione delle tipologie di domanda corrispondenti all’offerta locale). 

Sia per le caratteristiche intrinseche della città riferite al ruolo istituzionale di capoluogo che per la sua dimensione territoriale, occorre che La Spezia consolidi il proprio ruolo di centralità principale in riferimento alle politiche di programmazione e sviluppo del sistema turistico.

Quest’ultimo, si caratterizza come un sistema complesso, articolato in molteplici aspetti che investono sia la valorizzazione delle risorse, sia la dotazione strettamente ricettiva, sia ancora le attrezzature di supporto ai circuiti di fruizione e di ricreazione.

Occorre pertanto individuare strategie di livello comprensoriale del Golfo e/o provinciale, comuni tra gli operatori del settore, pubblici e privati, in grado di affrontare i problemi in modo sistematico e di organizzare le risorse nel modo più appropriato.

Uno strumento operativo potrebbe essere individuato in un piano di coordinamento turistico per individuare indirizzi e strategie di settore.

I contenuti di tale piano dovrebbero in sintesi essere i seguenti:

-          Monitorare il sistema per affrontare in modo coordinato e continuo i problemi strutturali del settore turistico locale;

-          Attivare i processi di riqualificazione delle strutture ricettive;

-          Individuare le tipologie di turismo possibili verso cui indirizzare offerte mirate;

-          Costruire un sistema informativo strutturato a diversi livelli di accesso, di supporto ad enti, operatori ed utenti finali.

Il dimensionamento della ricettività turistica s’inserisce in questo quadro come primo atto di regolamentazione della capacità ricettiva alberghiera e all’aria aperta che, sulla base di considerazioni socioeconomiche e urbanistiche e delle iniziative progettuali più mature, dimensiona la capacità prevedibile.

Si prevede la possibilità di incrementare sensibilmente i posti letto rispetto alla dimensione attuale, ritenendo opportuno mantenere margini più ampi rispetto a quanto suggerito dalle dinamiche statistiche esaminate, in ragione del lungo periodo di vigenza dello strumento e delle effettive potenzialità di sviluppo del settore che attualmente non sono espresse pienamente.

 

 

Riferimenti legislativi e ambito di applicazione degli Indirizzi programmatici

Questo capitolo fa riferimento alle disposizioni della LUR 36/97 dove, all’art. 27, comma 2, lettera b, si prevede che in sede di formazione del PUC sia “ ... indicata la capacità turistica ricettiva del Comune, unitamente ai criteri per l’articolazione nelle relative tipologie, secondo quanto disposto dalle L.R. 11/82 e 13/92 e loro successive modificazioni e integrazioni”.

In particolare, la L.R. 7/93, modificativa della L.R. 11/82, prevede all’art.11 che gli strumenti urbanistici generali dettino la disciplina urbanistica edilizia delle strutture ricettive.

Successivamente, l’art. 1 della L.R. 62/93, modificativa della precedente L.R. 7/93, dispone che: “In sede di formazione o di revisione dello strumento urbanistico generale (omissis), i comuni sono tenuti a dettare la disciplina urbanistico edilizia delle strutture ricettive che, fondandosi su di una preventiva analisi della capacità ricettiva complessiva del comune, alla luce sia della esistente dotazione sia dei prevedibili fabbisogni futuri, contiene in ogni caso la specifica ripartizione percentuale delle suddette capacità ricettive fra le diverse categorie di strutture ricettive realizzabili nelle zone omogenee del territorio comunale, con l’individuazione delle singole quote da destinare ai vari tipi di aziende che costituiscono la ricettività alberghiera e quella all’aria aperta.”

La LUR prevede che siano considerate anche le strutture ricettive extralberghiere come definite dalla L.R. 13/92, ma le sopra citate modificazioni della L.R. 11/82 limitano il campo delle previsioni al solo settore della ricettività alberghiera e a quella all’aria aperta; pertanto le previsioni si limitano a quanto disposto dalla L.R. 62/93. Restano così escluse dalle previsioni le strutture classificate come extralberghiere, definite dalle leggi regionali 13/92, 33/96 e 5/00. In ogni caso, per completezza di informazione, in fase di indagine, riportate nella Descrizione fondativa, si è ritenuto opportuno considerare tutte le strutture individuate dalle leggi.

 

Metodo per il dimensionamento

Il dimensionamento scaturisce dall’analisi dei dati inerenti le varie tipologie di turismo, le dinamiche di settore in atto, la capacità ricettiva esistente e le previsioni contenute nei diversi strumenti urbanistici.

La consistenza individuata è suddivisa per quote da destinare ai diversi tipi di aziende (alberghi, alberghi residenziali, campeggi, villaggi turistici), contenuti all’interno delle due categorie generali alberghiera e all’aria aperta.

Le quote non sono ripartite per zone omogenee, come previsto dall’art. 11 della L.R. 7/93, perché i criteri localizzativi delle nuove strutture ricettive fissati dalle Norme di Conformità e di Congruenza del Preliminare di PUC non determinano a priori l’esatto dimensionamento all’interno degli ambiti e dei distretti, ma prevedono la possibilità di realizzare strutture sia nel territorio urbanizzato che nel territorio extraurbano, con un certo grado di flessibilità.

In particolare il Preliminare di PUC non prevede soglie massime per strutture ricettive in ogni ambito o distretto, ma indica la possibilità o meno di realizzarle - all’interno di parametri urbanistici ed edilizi prefissati - definendo così per i singoli ambiti e distretti, le norme di conformità e di congruenza urbanistica ed edilizia che garantiscano le caratteristiche degli interventi.

Resta pertanto da definire la soglia massima di posti letto realizzabili in seguito a ragionevoli previsioni di crescita nel periodo di attuazione del PUC.

Un’ultima considerazione: allo stato attuale non sono presenti sul territorio spezzino residenze turistico alberghiere né strutture ricettive all’aria aperta (campeggi e villaggi turistici); queste tipologie non sono esplicitamente previste nelle norme e nel dimensionamento contenuto nel Preliminare di PUC. Tuttavia lo stesso Preliminare già prevede l’inserimento, nelle aree di pertinenza delle fortificazioni collinari, di nuova edificazione per finalità turistiche da assoggettare alla redazione di un PUO; tali aree, già individuate, risultano in genere potenzialmente compatibili con l’insediamento di strutture all’aria aperta.