Nelle strategie di sviluppo previste dal Preliminare di
PUC il turismo è collocato tra le componenti significative di crescita e di
trasformazione sociale, economica e culturale della città.
Il processo di trasformazione è iniziato nei decenni
passati, quando i settori economici tradizionali hanno registrato una crisi
strutturale; nel Preliminare questo processo è inquadrato in uno scenario che
prefigura una graduale transizione da una realtà caratterizzata dalla forte
prevalenza dei settori economici legati alle attività portuali, cantieristiche
e militari ad una più articolata, nella quale il tessuto produttivo tende a
rinnovarsi e differenziarsi, per rispondere alle nuove esigenze richieste dal
mercato.
Le potenzialità di sviluppo del settore turistico sono
attribuite ad alcune caratteristiche del territorio comunale, come la
favorevole collocazione geografica (vicinanza di città d’arte e della
Versilia), la buona infrastrutturazione, la qualità del paesaggio del
comprensorio provinciale (in particolare del Parco Nazionale delle Cinque
Terre), la presenza del mare e delle attività ad esso correlate, ed a fattori
esogeni legati ad una crescita generalizzata dell’industria turistica e al
progressivo orientamento della domanda verso nicchie di mercato che il
territorio spezzino ha la possibilità di sviluppare.
Le analisi effettuate sembrano indicare prospettive di
sviluppo: infatti, si registrano segnali di vivacità interessanti, come il
particolare “fenomeno Cinque Terre”, l’incremento di presenze straniere,
l’interesse diffuso per le aree di pregio soprattutto costiere, la crescita
della domanda nel settore della nautica da diporto e la particolare
caratterizzazione nel settore velico, il rinnovo e la riqualificazione
generalizzata degli spazi urbani, unitamente agli interventi di
infrastrutturazione realizzati, in corso e in previsione.
Tutti questi fattori permettono di guardare con ottimismo
al futuro dell’industria turistica spezzina, soprattutto se saranno attivate
azioni e iniziative di promozione in grado di far emergere compiutamente le
potenzialità ancora inespresse, alle quali dovrà corrispondere una capacità
ricettiva adeguata.
E’ comunque necessario usare cautela nel prevedere per il
settore turistico un consistente sviluppo, poiché, se appaiono reali le
potenzialità di una crescita significativa, queste dipendono da variabili
incerte e non sempre prevedibili né controllabili, sia interne alla realtà
locale (capacità del settore di riqualificarsi e di promuoversi, proseguimento
del processo di riqualificazione urbana e ambientale della città, dotazione di
infrastrutture e servizi in grado di accrescere la capacità di attrazione e le
occasioni di intrattenimento), sia esterne (come l’andamento del mercato
globale di settore, della congiuntura economica più in generale,
dell’evoluzione delle tipologie di domanda corrispondenti all’offerta
locale).
Sia per le caratteristiche intrinseche della città
riferite al ruolo istituzionale di capoluogo che per la sua dimensione
territoriale, occorre che La Spezia consolidi il proprio ruolo di centralità
principale in riferimento alle politiche di programmazione e sviluppo del
sistema turistico.
Quest’ultimo, si caratterizza come un sistema complesso,
articolato in molteplici aspetti che investono sia la valorizzazione delle
risorse, sia la dotazione strettamente ricettiva, sia ancora le attrezzature di
supporto ai circuiti di fruizione e di ricreazione.
Occorre pertanto individuare strategie di livello
comprensoriale del Golfo e/o provinciale, comuni tra gli operatori del settore,
pubblici e privati, in grado di affrontare i problemi in modo sistematico e di
organizzare le risorse nel modo più appropriato.
Uno strumento operativo potrebbe essere individuato in un
piano di coordinamento turistico per individuare indirizzi e strategie di
settore.
I contenuti di tale piano dovrebbero in sintesi essere i
seguenti:
-
Monitorare il sistema per affrontare
in modo coordinato e continuo i problemi strutturali del settore turistico
locale;
-
Attivare i processi di
riqualificazione delle strutture ricettive;
-
Individuare le tipologie di turismo possibili
verso cui indirizzare offerte mirate;
-
Costruire un sistema informativo
strutturato a diversi livelli di accesso, di supporto ad enti, operatori ed
utenti finali.
Il dimensionamento della ricettività turistica
s’inserisce in questo quadro come primo atto di regolamentazione della capacità
ricettiva alberghiera e all’aria aperta che, sulla base di considerazioni
socioeconomiche e urbanistiche e delle iniziative progettuali più mature,
dimensiona la capacità prevedibile.
Si prevede la possibilità di incrementare sensibilmente i
posti letto rispetto alla dimensione attuale, ritenendo opportuno mantenere
margini più ampi rispetto a quanto suggerito dalle dinamiche statistiche
esaminate, in ragione del lungo periodo di vigenza dello strumento e delle effettive
potenzialità di sviluppo del settore che attualmente non sono espresse
pienamente.
Riferimenti
legislativi e ambito di applicazione degli Indirizzi programmatici
Questo capitolo fa riferimento alle disposizioni della
LUR 36/97 dove, all’art. 27, comma 2, lettera b, si prevede che in sede di
formazione del PUC sia “ ... indicata la capacità turistica ricettiva del
Comune, unitamente ai criteri per l’articolazione nelle relative tipologie,
secondo quanto disposto dalle L.R. 11/82 e 13/92 e loro successive
modificazioni e integrazioni”.
In particolare, la L.R. 7/93, modificativa della L.R.
11/82, prevede all’art.11 che gli strumenti urbanistici generali dettino la
disciplina urbanistica edilizia delle strutture ricettive.
Successivamente, l’art. 1 della L.R. 62/93, modificativa
della precedente L.R. 7/93, dispone che: “In sede di formazione o di revisione
dello strumento urbanistico generale (omissis), i comuni sono tenuti a dettare
la disciplina urbanistico edilizia delle strutture ricettive che, fondandosi su
di una preventiva analisi della capacità ricettiva complessiva del comune, alla
luce sia della esistente dotazione sia dei prevedibili fabbisogni futuri,
contiene in ogni caso la specifica ripartizione percentuale delle suddette
capacità ricettive fra le diverse categorie di strutture ricettive realizzabili
nelle zone omogenee del territorio comunale, con l’individuazione delle singole
quote da destinare ai vari tipi di aziende che costituiscono la ricettività
alberghiera e quella all’aria aperta.”
La LUR prevede che siano considerate anche le strutture
ricettive extralberghiere come definite dalla L.R. 13/92, ma le sopra citate
modificazioni della L.R. 11/82 limitano il campo delle previsioni al solo
settore della ricettività alberghiera e a quella all’aria aperta; pertanto le
previsioni si limitano a quanto disposto dalla L.R. 62/93. Restano così escluse
dalle previsioni le strutture classificate come extralberghiere, definite dalle
leggi regionali 13/92, 33/96 e 5/00. In ogni caso, per completezza di
informazione, in fase di indagine, riportate nella Descrizione fondativa, si è
ritenuto opportuno considerare tutte le strutture individuate dalle leggi.
Il dimensionamento scaturisce dall’analisi dei dati
inerenti le varie tipologie di turismo, le dinamiche di settore in atto, la
capacità ricettiva esistente e le previsioni contenute nei diversi strumenti
urbanistici.
La consistenza individuata è suddivisa per quote da
destinare ai diversi tipi di aziende (alberghi, alberghi residenziali,
campeggi, villaggi turistici), contenuti all’interno delle due categorie
generali alberghiera e all’aria aperta.
Le quote non sono ripartite per zone omogenee, come
previsto dall’art. 11 della L.R. 7/93, perché i criteri localizzativi delle
nuove strutture ricettive fissati dalle Norme di Conformità e di Congruenza del
Preliminare di PUC non determinano a priori l’esatto dimensionamento
all’interno degli ambiti e dei distretti, ma prevedono la possibilità di
realizzare strutture sia nel territorio urbanizzato che nel territorio
extraurbano, con un certo grado di flessibilità.
In particolare il Preliminare di PUC non prevede soglie
massime per strutture ricettive in ogni ambito o distretto, ma indica la
possibilità o meno di realizzarle - all’interno di parametri urbanistici ed
edilizi prefissati - definendo così per i singoli ambiti e distretti, le norme
di conformità e di congruenza urbanistica ed edilizia che garantiscano le
caratteristiche degli interventi.
Resta pertanto da definire la soglia massima di posti
letto realizzabili in seguito a ragionevoli previsioni di crescita nel periodo
di attuazione del PUC.
Un’ultima considerazione: allo stato attuale non sono
presenti sul territorio spezzino residenze turistico alberghiere né strutture
ricettive all’aria aperta (campeggi e villaggi turistici); queste tipologie non
sono esplicitamente previste nelle norme e nel dimensionamento contenuto nel
Preliminare di PUC. Tuttavia lo stesso Preliminare già prevede l’inserimento,
nelle aree di pertinenza delle fortificazioni collinari, di nuova edificazione
per finalità turistiche da assoggettare alla redazione di un PUO; tali aree,
già individuate, risultano in genere potenzialmente compatibili con
l’insediamento di strutture all’aria aperta.