Capitolo VI
Processi socioeconomici
in atto
1.
L’andamento demografico
La costruzione di un quadro
demografico attendibile è uno dei presupposti basilari per fondare le future
scelte di programmazione territoriale. Esso si configura non soltanto come
elemento attraverso il quale dimensionare gli interventi urbanistici, ma,
specie nella componente migratoria, diventa una variabile dipendente
dell’evoluzione economica, la quale, a sua volta, è condizionata dalle generali
politiche di sviluppo locale di cui fanno parte anche le scelte urbanistiche.
Oggi, attraverso lo studio demografico si tende a fornire elementi non solo in
termini di tendenza di sviluppo (o di regressione) ma, in particolare, per
quantificare deficienze per tipologia dei servizi e delle abitazioni e, di
conseguenza, per formulare delle ipotesi di progetto della città basato su
necessità reali, non solo in termini quantitativi, ma di qualità (dei servizi,
dell’ambiente, della condizione abitativa, della mobilità).
Per comprendere l’andamento
della popolazione del Comune della Spezia si fa riferimento ai dati censuari
dal 1911 al 1991. Da questa raccolta di informazioni è possibile distinguere
quattro cicli: uno di crescita intensa, uno di incremento meno marcato, uno di
pressoché stasi demografica, l’ultimo di declino:
a) il primo ciclo arriva fino
al 1951, durante il quale la popolazione sale da 82.362 a 111.849 unità con una
variazione percentuale del 35,8% ed un incremento medio annuo dello 0,89%;
b) il secondo ciclo interessa
il decennio dal 1951 al 1961; in questo periodo la popolazione aumenta di circa
10.000 unità, pari ad un incremento percentuale del 9,01% ;
c) il terzo ciclo riguarda il
decennio 1961-1971 durante il quale la popolazione residente cresce molto meno
rispetto al periodo precedente (è quasi una stasi demografica se rapportata
alle variazioni dei primi due cicli), con un aumento di 2.624 unità in valore
assoluto (l’incremento medio annuo risulta essere dello 0,21%);
d) il
quarto ciclo, (dal 1971 ad oggi), mostra un declino demografico confutato dalla
perdita di 9.155 unità tra il 1971 ed il 1981 (-7,35%) ulteriormente
accentuatosi tra il 1981 ed il 1991, intervallo temporale durante il quale la
popolazione residente si riduce di 13.950 elementi (-12,09%), scendendo nel
1995 arriva a 98.415 unità, con una variazione media annua del -0,87%.
ANNO 1911 |
ANNO 1951 |
ANNO 1961 |
ANNO 1971 |
ANNO 1981 |
ANNO 1991 |
ANNO 1995 |
82362 |
111849 |
121923 |
124547 |
115392 |
101442 |
98415 |
VARIAZIONE MEDIA ANNUA |
|||
1°CICLO 1911-51 |
2°CICLO 1952-61 |
3°CICLO 1962-71 |
4°CICLO 1972-95 |
0,89 |
0,9 |
0,21 |
-0,87 |
L’arresto demografico del Comune è da attribuirsi all’insufficiente
ricambio naturale (costantemente negativo) ed a quello migratorio.
Nell’area geografica comprendente il comune della Spezia e quelli a
lei confinanti le dinamiche demografiche risultano diverse tra Comune e Comune.
Suddividendo il periodo 1971-1991 in due intervalli temporali intercensuari di
osservazione, si evince che:
a) il decennio 71-’81 ha visto
una riduzione della popolazione nel Comune della Spezia (-7,35%), Lerici
(-6,93%), Portovenere (-7,83%), Riomaggiore (-7,85%); un trend demografico
positivo si è invece verificato nei Comuni di Arcola (+10,14%), Follo
(+18,87%), Riccò del Golfo (+2,68%), Sarzana (+2,87%) e Vezzano (+8,18%);
b) il decennio ‘81-’91 ha
portato un aggravamento nel decremento della popolazione nel Comune della
Spezia (-12,09%), di Lerici (-10,47%), di Riomaggiore (-15,98%) ; nel
periodo considerato si nota invece un notevole incremento nel Comune di Riccò
del Golfo (14,76%) e di Follo (22,70%).
Nel periodo 1991-1995 si registra un ulteriore diminuzione di abitanti
nel comune della Spezia (-2,8%), Lerici (-3,39%) e Riomaggiore (-3,73%). La
migliore performance rimane quella riscontrata nel Comune di Follo (12,16%),
Portovenere (+3,44%), Riccò del Golfo (+3,25%).
Per ciò
che riguarda il Comune della Spezia, la diminuzione della popolazione è
imputabile principalmente al decremento naturale sempre contrario dal 1976 al
1995, ulteriormente aggravato da un saldo migratorio, anch’esso negativo negli
anni considerati.
QUOZIENTE DI MORTALITÀ |
QUOZIENTE SALDO NATURALE |
||||
ANNO 1976 |
ANNO 1985 |
ANNO1995 |
ANNO 1976 |
ANNO 1985 |
ANNO 1995 |
11,93 |
12,74 |
14,16 |
-3,09 |
-6,83 |
-8,09 |
QUOZIENTE: |
ANNO 1976 |
ANNO 1985 |
ANNO 1995 |
IMMIGRAZIONE |
19,10 |
22,19 |
21,12 |
EMIGRAZIONE |
23,46 |
26,59 |
24,43 |
SALDO MIGRAT. |
-4,35 |
-4,40 |
-3,32 |
Nei comuni limitrofi che hanno fatto registrare un aumento di
popolazione, la causa che ha fatto notare un saldo positivo è da ricercare
sempre nell’andamento dei saldi migratori positivi che hanno continuamente
sopperito all’andamento negativo del saldo naturale.
Al
tendenziale calo di popolazione si accompagna un progressivo invecchiamento
degli abitanti che non investe solo il comune capoluogo.
INDICATORI |
ANNO 1971 |
ANNO 1981 |
ANNO 1991 |
INDICE
DI INVECCHIAMENTO
DEMOGRAFICO |
75,26 |
5,91 |
6,07 |
POPOLAZIONE
> 65 ANNI
SU TOTALE ABITANTI |
14,23 |
18,30 |
23,41 |
POPOLAZIONE
< 14 ANNI
SU TOTALE ABITANTI |
18,90 |
15,34 |
9,95 |
INDICE
DI CARICO DEMOGRAFICO |
49,54 |
50,69 |
50,07 |
Nel Comune della Spezia tra il 1971 e il 1995 i giovani in età
inferiore a 14 anni diminuisce di ben 13.492 unità (da 23.543 a 10.051, pari a
–57%), mentre gli ultrasessantacinquenni salgono di 7.428 (17.719 a 25.147,
pari a +42%).
Tutto
questo spiega l’aumento consistente dell’indice di invecchiamento che, sempre
nello stesso periodo 71-95, è passato da 75,26 a 250,19.
QUOZIENTE: |
ANNO 1976 |
ANNO 1985 |
ANNO 1995 |
NATALITA’ |
8,84 |
11,93 |
21,12 |
|
ANNO 1971 |
ANNO 1981 |
ANNO 1995 |
MORTALITA’ |
5,91 |
12,74 |
24,43 |
|
|
ANNO 1981 |
ANNO 1991 |
FECONDITA’ |
6,07 |
14,06 |
-3,32 |
Tutti gli indicatori demografici confermano il generale declino della
popolazione della Spezia:
Per ciò che riguarda l’andamento delle famiglie nel periodo compreso
tra il 1951 e il 1995, è possibile notare una duplice dinamica:
1) la popolazione ha registrato un incremento dal 1951 al 1971 di
12698 unità subendo, successivamente, una drastica riduzione fino alle 98.316
unità del 1995;
2) il numero
di famiglie presenti nel Comune è aumentato dalle 33.425 unità del 1951, alle
49.134 del 1981; nel decennio successivo (‘81-’91) le famiglie registrano un
decremento (43.202 unità nel 1991), continuando a ridursi fino al 1995 (42.594
unità).
L’andamento
a forbice verificatosi nel periodo ‘51-’71 tra famiglie e popolazione
residente, si è tradotto in una nuova contrazione del numero medio dei
componenti che è sceso da 3,3 (1951) a 2,7 (1971) fino ad attestarsi sulla
media attuale di circa 2,3. La più rilevante trasformazione nel campo delle
famiglie riguarda la crescita di nuclei unipersonali che hanno assunto dal 1981
al 1995 un peso percentuale maggiore sul totale, passando dal 27,2% al 30,6%.
N° COM. |
VAL. |
ANNO |
PERIODO |
|||
|
|
1981 |
1991 |
1995 |
1981-91 |
1991-95 |
1 |
ASS % |
12892 27,23 |
10124 24,74 |
13112 30,66 |
-2768 -21,47 |
2988 29,51 |
2 |
ASS % |
13605 28,73 |
12348 30,18 |
12798 29,92 |
-1257 -9,23 |
450 3,64 |
3 |
ASS % |
11189 23,63 |
10164 24,84 |
9904 23,16 |
-1025 -9,16 |
-260 -2,55 |
4 |
ASS % |
7755 16,38 |
6408 15,66 |
5683 13,29 |
-1347 -17,36 |
-725 -11,31 |
> 4 |
ASS % |
1906 4,03 |
1870 4,57 |
1270 2,97 |
-36 -1,88 |
-600 -32,08 |
La contrazione della dimensione media e la conseguente
parcellizzazione dei nuclei composti da uno e due persone dà dunque ragione ai
mutati valori nei rapporti di formazione che si sono spostati a favore delle
minime dimensioni. L’elevato numero anagrafico di famiglie minime può comunque
essere attribuito all’esistenza di norme che favoriscono in campi diversi
coloro che possono esibire la qualifica di capofamiglia, anche se di un nucleo
unipersonale. È dunque probabile che nell’anagrafe comunale siano
sottodi-mensionate le famiglie più ampie.