5. La rete pedonale e ciclopedonale

L’offerta delle aree pedonali e percorsi ciclopedonali risulta piuttosto limitata, sia sotto il profilo quantitativo, che per quanto concerne l’articolazione di una rete. Quest’ultimo aspetto risulta primario per la riqualificazione dell’area centrale e per l’integrazione dei tratti esistenti del sistema ciclopedonale. Per quanto concerne gli spazi pedonalizzati, la situazione attuale risulta la seguente:

- una zona pedonale gravitante intorno a via del Prione;

- il sistema dei “portici” di via Chiodo e di via Vittorio Veneto;

- la passeggiata “Morin” lungo líunico vero affaccio a mare della città;

- tratti di viabilità ordinaria, tra i quali viale Mazzini,alcuni brevi tratti tra Corso Cavour e via Gramsci, via della Canonica e parzialmente via Rattazzi, via Manzoni e via Fiume.

Situazioni certamente non trascurabili, ma non ancora composte all’interno di un sistema di percorsi interconnesso e continuo. Emerge la mancanza di veri e propri itinerari pedonali e soprattutto di una asta forte di collegamento pedonale che dalla città storica arrivi alla passeggiata a mare e all’area centrale da realizzare, sostanzialmente, attraverso l’estensione delle aree oggi già interessate dalla pedonalizzazione, in cui sono sono presenti situazioni a forte vocazione pedonale; ci si riferisce in particolare al tratto di Corso Cavour compreso tra via Chiodo e via Rosselli interessato da flussi di traffico senza dubbio eccessivi per la capacità non solo ambientale ma anche fisica della strada, i cui flussi di traffico potrebbero essere trasferiti su viale Amendola.

La rete attuale risente, soprattutto, della necessità di un potenziamento del sistema attraverso interventi mirati al recupero ambientale e alla pedonalizzazione di tutte quelle situazioni (strade, piazze, aree) inserite in contesti urbani di forte pregio o a forte vocazione pedonale, in coerenza con quanto definito dal PUT.

In questo quadro di pedonalità risulta indispensabile prevedere nuovi parcheggi in struttura per la sosta dei residenti e a rotazione, sostitutivi dei posti auto eliminati su sede stradale. In questo modo si tende, da una parte a contenere l’impatto delle auto private costantemente in sosta lungo le vie principali, dall’altra di liberare in alcune aree centrali strategiche parcheggi regolamentati a pedaggio (Piazza Cavour, Piazza Chiodo, Piazza Verdi e nelle vicinanze del Centro Allende, ecc.). Così come si registra la mancanza di significativi itinerari pedonali urbani, non risulta riconoscibile una vera e propria rete ciclabile. Le uniche piste ciclabili sono presenti lungo viale Italia, via Prosperi, viale Fieschi e via Monfalcone, ma non sono tra loro connese. Esiste comunque una programmazione in tal senso che dovrà essere recepita dal PUC e sollecitata. Infatti il caso spezzino tende a privilegiare il principio della pista ciclopedonale in sede propria in quanto le dimensioni della rete urbana risultano in generale modeste e inadeguate ad ospitare anche corsie riservate alla mobilità ciclopedonale. Ciò rende più elevati i costi di realizzazione della rete e più complicate le soluzioni di connessione dei vari segmenti.

La programmazione in corso prevede una rete costituita soprattutto da piste a doppio senso di marcia o a senso unico in sede propria e da brevi tratti in sede promiscua con il traffico privato o in commistione con i flussi pedonali. L’assetto proposto punta sulla continuazione verso ovest delle piste esistenti lungo viale Italia e via Vittorio Veneto attraverso via Cavour, Ferrari-viale Sauro, viale Fieschi; nel settore est il sistema si chiude in Corso Nazionale, ma é evidente che nell’ambito delle trasformazioni urbanistiche previste dal PUC, nonché della realizzazione della seconda stazione ferroviaria, si potrà pensare ad un suo completamento.