2. L’assetto della viabilità della città
La struttura viaria spezzina è ancora saldamente
legata agli assi di Viale Amendola e di Viale Italia, un sistema ad “L” che
racchiude la città ottocentesca novecentesca e la divide dal porto militare e
dal porto commerciale. Su tale sistema viario convergono tutte le penetrazioni
di carattere intercomunale, di carattere regionale e di carattere
sovraregionale. In particolare ad est, attraverso Via Carducci, converge il
raccordo autostradale con l’A12 Genova-Livorno e l’A15 Parma-La Spezia, che
rappresenta il principale collegamento con il sistema nazionale per il quale
Spezia costituisce il nodo di attestamento.
Convergono inoltre nel settore orientale della
città la Statale n.1-Aurelia, che attraversa la città e prosegue verso
nord-ovest per Genova e la n.331 (da Sarzana e Lerici), che nel tratto urbano è
denominata Via San Bartolomeo; da nord la Statale n.330 del Buonviaggio (da
Aulla e Pontremoli) e da sud i principali collegamenti con i comprensori
turistici di Portovenere e delle Cinque Terre, rispettivamente la statale n.530
(Viale Fieschi) e n.370 (Via delle Cinque Terre).
Su questa struttura viaria, in circa venticinque
anni, il traffico automobilistico è triplicato senza che intervenissero
particolari adeguamenti o potenziamenti, salvo la realizzazione nell’area
centrale della galleria Spallanzani negli anni ‘80 e della recente strada
veloce per Lerici nel Levante cittadino, di recente ultimazione. In particolare
si è affermato un modello che ha fortemente privilegiato l’utilizzo del mezzo
privato da parte dei pendolari, anche incoraggiato dalla consistente
disponibilità di sosta su suolo pubblico della città ed in particolare
nell’area centrale, che presenta una dotazione di circa 19.000 posti auto, per
lo più non regolamentati. Le indagini del Piano Urbano del Traffico (PUT)
confermano che l’incidenza del traffico privato sul totale delle modalità di
spostamento risulta fortemente squilibrato, se confrontato con altre città
italiane dello stesso rango di La Spezia.
All’interno del centro storico della città la
struttura viabilistica è caratterizzata da una maglia viaria ortogonale che ha
i suoi assi portanti in Corso Cavour e Viale Garibaldi nel settore Ovest e in
via Chiodo - via V. Veneto, via XXIV Maggio nel settore Est. Oltre a questi
assi, resta una maglia estremamente fitta, composta per la maggior parte dei
casi da strade strette caratterizzate dal senso unico di marcia e da parcheggi
su entrambi i lati della strada.
La situazione viabilistica risulta di fatto
influenzata dall’intensa progettualità infrastrutturale maturata nel decennio
scorso e dall’incompiutezza di una serie di opere strutturali che da questa
derivavano. Opere da una parte indirizzate a dare un’efficace risposta all’affermazione
terminalistica del Porto con nuove strutture viarie e ferroviarie, ma anche a
costituire un diverso assetto viabilistico non più attestato sul sistema di
Viale Amendola e di Viale Italia. Opere in gran parte contenute nel Prg
vigente, non ancora ultimate e pertanto oggi ininfluenti per l’assetto del
traffico. Ci si riferisce in particolare alla Variante Aurelia, completamente
realizzata per il primo e secondo lotto dalla Foce al Felettino, ma non ancora
aperta al traffico a causa del mancato completamento della galleria Marinasco:
arteria importante ma che non potrà assumere un ruolo efficace fino al
completamento del terzo lotto (connessione con il raccordo autostradale) di cui
si stanno definendo le progettazioni esecutive; alla strada per Lerici, nonchè
all’unificazione della barriera doganale che impegna il nodo di Stagnoni e
riorganizza i varchi portuali. Tale situazione incide sulle arterie che hanno
sopportato i maggiori incrementi di traffico negli ultimi dieci anni e che in
gran parte coincidono con quelle per cui risultano più critiche le condizioni
di inquinamento acustico e atmosferico.
Le arterie più sollecitate risultano essere in
sostanza i principali assi di penetrazione, ossia via Carducci, viale Fieschi,
viale Sauro, via Buonviaggio, via Fiume, viale San Bartolomeo, nonchè la spina
dorsale portante dell’intero sistema viabilistico cittadino, costituita da
viale Amendola e da viale Italia. Il traffico che vi insiste è sostanzialmente
caratterizzato da un’origine comunale o intercomunale relativa per lo più a
centri compresi in un raggio di 15 chilometri dal capoluogo (Sarzana, Bolano,
Vezzano, Arcola, Follo, Lerici, S.Stefano, ecc.).