6. La
divisione omogenea della città
La
sintesi degli studi divide la città in parti omogenee che hanno costituito il
riferimento per la disciplina del PUC:
1) omogenee a prevalenza di edifici di importanza
storica, archi-tettonica e/o documentaria a sviluppo edilizio chiuso o aperto
a) centro storico, costituito da un tessuto
edilizio chiuso disposto su un tessuto regolare collegato da una rete
infrastrutturale continua per poli o percorsi gerarchizzati, prevalentemente
costituito da edifici di importanza storica e documentaria;
b) tessuto storico del quartiere dei “Colli”
costituito in prevalenza da edifici di importanza storica e documentaria a
sviluppo edilizio aperto, con tipologia a palazzina, villa e villino;
c) nuclei storici periferici
costituiti da un tessuto a sviluppo edilizio chiuso disposti su dorsale
prevalentemente costituiti da edifici di importanza storica e documentaria;
d) tessuti centrali dei quartieri in area
urbana periferica costituiti in prevalenza da edifici di importanza storica e
documentaria;
2) le espansioni urbane definite come “aree
periferiche”
a) tessuti di impianto con presenza di edilizia
storica a uno sviluppo edilizio aperto su impianto storico con
prevalenza di tipologia a villino;
b) tessuti pianificati di valore architettonico e/o
documentario che com-prendono i quartieri della prima fase insediativa
post bellica costituiti da tipologie in linea serialmente ripetute all’interno
di una maglia regolare, con un equilibrato assetto morfologico tra edificato e
spazi aperti;
c) tessuto ortogonale recente a sviluppo edilizio
chiuso che comprende l’espansione novecentesca della città con
edifici ad alta densità a tipologia a blocco disposti su percorso urbano
regolare a maglia ortogonale in modo tale da costituire una cortina edilizia
continua;
d) tessuti pianificati recenti
costituiti dalle lottizzazioni recenti formate da tipologie edilizie e
linguaggi architettonici disomogenei e diversificati che hanno raggiunto una
forma insediativa compiuta ma scarsamente equilibrata con il contesto;
e) tessuti recenti omogenei e disomogenei che
comprendono le espansioni recenti spontanee con caratteri tipo-morfologici
omogenei o disomogenei; le parti occasionali con una edilizia pri-va di alcuna
relazione con il percorso di riferimento casualmente distribuita senza ordine e
gerarchia e le espansioni collinari;
f) aree “di ricomposizione urbana” che
comprendono le aree all’interno dei tessuti caratterizzate da casualità
insediativa, con forme e funzioni incoerenti incompatibili con i tessuti
circostanti;
g) aree specialistiche produttive (commerciali,
terziarie, industriali, integrate e portuali).
TAV. D.6 – DIVISIONE
FUNZIONALE DELLA CITTA’ CONSOLIDATA |
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