5. Le unità insediative
Le unità
insediative sono parti organiche della città consolidata dotate di specifiche
identità di luogo, caratterizzate dalla presenza di confini morfologicamente significativi,
identificabili come linee di discontinuità insediativa tra tessuti urbani
diversificati. La maggior parte di esse (in area centrale e periferica), si
caratterizza per la presenza di centralità storiche e moderne che ne rafforzano
l’identità di organismi locali. Tale delimitazione è la conseguenza delle
analisi sul sistema insediativo (descritte nel successivo cap. IV) ed è
alternativa a quella “quantitativa” per aree urbanistiche, nell’ot-tica di una
maggiore aderenza alla realtà morfologica-insediativa dei luoghi. Si è
per-tanto cercato di eseguire una delimitazione significativa sotto il profilo
della formazione storica degli insediamenti, sviluppando in tal senso gli
elementi rilevanti della lettura dei tessuti urbani.
In
prospettiva, tali individuazioni consentono di intervenire per specifici
obiettivi di riqualificazione riferiti a realtà consolidate dell’organismo
urbano attuale, interpretandone gli elementi caratteristici di centralità, di
organizzazione interna, di gerarchia rispetto al contesto. Le unità insediative
sono: 1 Centro Storico; 2 Colli; 3
Piazza Brin/Vicci; 4 La Scorza/Fossitermi; 5 Chiappa/Rebocco; 6 Nucleo Urbano
Centrale; 7 Area IP; 8 Valdellora; 9 Migliarina; 10 Felettino-Pieve-Favaro; 11
Canaletto-Carducci; 12 Pegazzano; 13 Fabiano; 14 Marola-Cadimare; 15 Melara; 16
Limone; 17 Termo; 18 Pianazze; 19 Fossamastra/Pagliari; 20 S. Bartolomeo; 21
Ruffino; 22 Muggiano; 23 Campiglia; 24 Biassa; 25 Sommovigo; 26 Valdurasca; 27
Sarbia; 28 Isola; 29 S. Venerio; 30 Pitelli.
A livello
territoriale, le unità insediative possono essere ricondotte a quattro grandi
sistemi che costituiscono i principali elementi della struttura urbana: Città
Storica, Piana di Migliarina, Nuovo Centro, Sistema Periferico Policentrico.
9.1. Descrizione delle Unità Insediative
Per
ciascuna unità insediativa in cui sono stati organicamente riconosciuti
caratteri di identità locale, vengono di seguito riportate le descrizioni
morfologiche e funzionali. Inoltre, per ciascuna di esse, sono formulate le
descrizioni di livello puntuale dei tessuti, ove presenti, non consolidati dal
punto di vista morfologico, evidenziandone gli aspetti funzionali, quelli
relativi alla tipologia urbana e alla tipologia architettonici.
1) Centro Storico
L’unità
insediativa della città storica si articola nel nucleo storico di fondazione,
di origine medievale, che ha uno sviluppo edilizio chiuso sull’asse della via del Prione con tipologie
a schiera e linea, cui si associano, con caratteri architettonici differenziati
ma con un analogo livello di polarizzazione e centralità, i tessuti delle prime
espansioni ottocentesche a blocco chiuso su maglia ortogonale, lungo le dorsali
di Corso Cavour e via Chiodo. Da un punto di vista funzionale, il centro
storico si caratterizza per la commistione di attività residenziali,
commerciali e terziarie, diffusamente ed omogeneamente distribuite e dalla
specializzazione museale dei servizi pubblici. E’ morfologicamente connotato
dalla presenza delle emergenze storico-architettoniche seppur inficiate dalle
consistenti sostituzioni della ricostruzione post-bellica.
2) Colli
Il
tessuto dei Colli è caratterizzato da edilizia otto-novecentesca a sviluppo
“aperto”, con tipologie architettoniche prevalentemente a villa, villino e
palazzina a caratterizzazione prettamente residenziale e di elevato valore
storico-architettonico e ambientale
3) Piazza Brin-Vicci
Il Quartiere Umbertino, la cui polarità è costituita dalla Piazza
Brin, sviluppatosi nell’ultimo decennio dell’Ottocento, si caratterizza per la
presenza dell’edilizia pianificata in linea delle “case operaie” che completa
la struttura ortogonale del tessuto urbano nata con l’Arsenale. Da un punto di
vista funzionale, pur presentando analogie con il “mix” che caratterizza
omogeneamente il Centro Storico quest’ultima unità è caratterizzata da una
prevalenza residenziale, storicamente popolare. Sulla stessa parte di città
gravitano i Vicci, caratterizzati da un’espansione otto-novecentesca “a
risalita” sul versante collinare prevalentemente costituita da un tessuto a
sviluppo edilizio aperto con tipologie a blocco e villino (storiche) e a
palazzina e villino (moderne), ordito in continuità con la rete dei percorsi
del tessuto storico dei Colli e a carattere pressoché esclusivamente
residenziale. La crescita edilizia moderna di questa unità, attuata tra gli
anni ’50 e ’60, si concentra nella fascia pedecollinare dei Vicci, con densità
molto elevate e con scarsità di urbanizzazioni primarie (viabilità e parcheggi)
e secondarie (verde pubblico e attrezzature collettive).
Tessuti recenti omogenei o disomogenei
- i tessuti sono caratterizzati da uno sviluppo edilizio
aperto, costituiti da edilizia residenziale recente con tipologie prevalenti a
blocco chiuso, ad elevata densità.
4) La Scorza/Fossitermi
L’unità insediativa è polarizzata sul nucleo periferico su tramato
ortogonale della Scorza, che costituisce uno dei sobborghi storici della città,
caratterizzato dalla commistione di funzioni residenziali, commerciali
artigianali e di terziario diffusivo, e sviluppato su un tramato ortogonale che
dalla dorsale (Aurelia) di fondovalle, sulla quale prevalgono tipologie in
linea, si estende sulle aree collinari con una serie di percorsi di impianto e
scalinate con tipologie a blocco chiuso. Nel suo complesso l’unità è costituita
da un consistente sviluppo edilizio disomogeneo ad elevata densità, sia nelle
aree del fondovalle, che in quelle del versante, prevalentemente attuato nel
corso degli anni ‘60, in massima parte con tipologie a blocco aperto e linea.
Il sovraccarico insediativo ha ripercussioni dirette sulla congestione
dell’asse dell’Aurelia, unico elemento di connessione viaria con il centro, e
sulla dotazione di servizi pubblici. Dal punto di vista paesistico-ambientale è
rilevante la contiguità diretta della fascia urbana con le aree del versante
collinare terrazzato adiacente al quartiere Ina-Casa/Gescal e con il relativo
sistema ambientale delle Mura urbane, che costituisce elemento di continuità
con l’ambiente extraurbano.
Tessuti di impianto con
presenza di edilizia storica
- tessuti residenziali a sviluppo edilizio aperto che si
sviluppano sull’andamento curvilineo del versante della collina di Gaggiola
(via S. Francesco) con tipologie prevalenti in linea e a blocco chiuso
Tessuti recenti omogenei e
disomogenei
- tessuti prevalentemente residenziali, anche ad elevata
densità, che hanno completato, in forme più disomogenee, le aree più centrali
rispetto all’Aurelia e in diretta adiacenza al nucleo storico (via Monteverdi) e progressivamente saturato, a
partire dagli anni ’60, la fascia pedecollinare dell’unità (via Fontana, via di
Birano, via dei Colli), con ambiti ordinati disomogenei, di tamponamento e, in
forme più marginali e frammentarie, tessuti a sviluppo edilizio aperto. Le
tipologie prevalenti sono quelle a blocco e in linea nel primo caso, a
palazzina e villino nel secondo.
5) La Chiappa-Rebocco
L’unità si sviluppa lungo i due assi dell’Aurelia e di via Monfalcone.
La centralità storica più rilevante è il borgo della Chiappa, a sviluppo in
parte polarizzato, in parte lineare lungo l’Aurelia. Più episodico e
frammentario il “tessuto centrale” di Rebocco, sviluppato linearmente sulla via
Monfalcone e con preesistenze di matrice rurale (via Pianagrande). La
morfologia insediativa è prevalentemente sviluppata sul versante Nord-Est, con
un fitto tramato di tessuti a villino e palazzina, in parte di impianto
storico, che si protende sul versante collinare, e lungo la fascia di
pertinenza di via Monfalcone, con edilizia a blocco aperto e in linea anni
‘60-‘70. Particolarmente carente il sistema delle accessibilità e della
mobilità di livello locale. Dal punto di vista paesistico-ambientale è
rilevante la presenza dei percorsi di crinale secondario dell’organismo
collinare extraurbano di Strà-Marinasco, in diretta connessione, attraverso
l’emergenza del Guarsedo, con i tessuti urbani della Chiappa, e di quelli
dell’organismo di Maggiano che si collegano ai tessuti recenti pedecollinari di
Rebocco. Rilevante, altresì, il rapporto di contiguità con il sistema ambientale
delle Mura urbane e la presenza di importanti attrezzature civiche (ex-Mazzini,
Anfiteatro).
Tessuti di impianto con
presenza di edilizia storica
- tessuti a prevalenza residenziale che si sviluppano
lungo i percorsi di impianto edilizio attestanti sulla dorsale Aurelia. A
sviluppo edilizio aperto, sono costituiti in prevalenza da edilizia storica a
villino. Nella fascia collinare adiacente i nucleo storico della Chiappa,
risulta prevalentemente costituito da villini storici e recenti e da corti.
Tessuti recenti omogenei o
disomogenei
- costituiscono le frange recenti di espansione
residenziale pedecollinare e collinare nelle zone di Viano-Galere e
Negrao-Cantarana, nonché le fasce pedecollinari e pianeggianti di Rebocco a
ridosso della via Monfalcone, le saturazioni più recenti nelle vallette di
Proffiano e Vappa. Nella zona di Viano-Galere sono costituiti da tessuti a
sviluppo edilizio aperto, ambiti ordinati disomogenei e di tamponamento
composti in prevalenza da villini e da palazzine. Nella zona di Negrao-Cantarana
da tessuti a sviluppo aperto, ambiti di tamponamento e edilizia diffusiva di
risalita sulla fascia collinare lungo
la dorsale Aurelia, composti da villini e corti, in larga misura ristrutturate.
Lungo via Monfalcone da ambiti ordinati disomogenei ed eterogenei e di
tamponamento, composti di edifici in linea, villini e palazzine. Nella zona di
Proffiano da ambiti di tamponamento costituiti in prevalenza da palazzine e
villini, in quella di Vappa da ambiti di tamponamento e tessuti a sviluppo edilizio
aperto composti da villini e palazzine.
6) Nucleo Urbano Centrale
L’unità è
costituita dal prolungamento della maglia urbana ortogonale nata con l’Arsenale
nella città storica e “proiettata” dai piani novecenteschi nella Piana di
Migliarina. L’unità, completata nel corso del dopoguerra a partire dagli anni
Cinquanta, si salda in modo continuo con il centro storico presentando, in
particolare nella parte più vicina alla città storica (Piazza Europa - Piazzale
Kennedy) lungo le dorsali di via Vittorio Veneto e viale Italia, isolati con
tipologie a blocco, caratterizzati da uno sviluppo edilizio continuo ad alta
densità e da destinazioni d’uso miste residenziali, commerciali e
terziario-direzionali. Le principali emergenze e polarità, nate da una rilocalizzazione
di funzioni centrali rispetto al centro storico, sono il nuovo Palazzo di
Giustizia e la nuova sede della Questura, cui si affiancano i più recenti
Centro Kennedy e Centro Commerciale e Direzionale di via Carducci-viale
S.Bartolomeo). Preesistenze storiche significative sono presenti nel tessuto a
maglia quadrata di “Migliarina a mare”, ordito lungo la dorsale costiera di
viale S. Bartolomeo per isolati con tipologie a blocco chiuso ed edilizia di
valore storico-architettonico e documentario.
7) Area IP
Coincide con il Piano d’Area IP, cui si aggiunge il nucleo storico
collinare dell’Antoniana e alcune aree artigianali limitrofe
8) Valdellora
L’unità,
a ridosso del “Nuovo Centro”, e a diretto contatto con lo Scalo Ferroviario, è
costituita dalla centralità che si sviluppa con un tessuto storico lineare
lungo l’asse di fondovalle di via Volta, attorniata da un consistente sviluppo
edilizio recente, con un’urbanizzazione diffusa e morfologicamente disomogenea
del versante collinare a prevalente tipologia a palazzina. Il progressivo
aggravamento del carico insediativo nella fascia “alta” dell’unità ha
determinato gravi carenze nella dotazione di servizi pubblici (3,3 mq/ab lo
standard attuale, tra i più bassi riscontrati) e di accessibilità locale.
Tessuti recenti omogenei e
disomogenei.
- costituiscono la consistente espansione verso le aree
collinari, a prevalente destinazione residenziale attuata con tessuti a
sviluppo edilizio aperto caratterizzati prevalentemente da tipologie a villino
e a palazzina,e, nel corso del dopoguerra con ambiti ordinati disomogenei e di
tamponamento in cui prevalgono tipologie a palazzina. Particolarmente elevate
le densita’ edilizie nella fascia piu’ alta dell’unita’ con effetti di
sovraccarico insediativo e di carente accessibilità.
9)
Migliarina
Costituisce
l’insediamento centrale e storicamente consolidato della Piana di Migliarina,
sviluppato lungo l’Aurelia, su cui attestano a “pettine” i percorsi d’impianto
edilizio secondari, e polarizzato in corrispondenza della nodalità tra le
dorsali dell’Aurelia e di via del Canaletto. I limiti significativi sono l’arco
ferroviario a monte, che ne taglia il nucleo storico in corrispondenza di via
Buonviaggio, e il sistema degli assi di Corso Nazionale, via Prosperi, via
Federici e via della Pianta, che costituiscono una sorta di circonvallazione e
di confine insediativo per i tessuti orditi lungo i percorsi di impianto. Nella
zona di Mazzetta, il limite è costituito dalla linea di contatto che segna la
discontinuità morfotipologica dei tessuti sviluppati lungo la fascia di
pertinenza lineare dell’Aurelia e il tessuto ortogonale recente del nucleo
Urbano Centrale. I tessuti che la compongono sono quelli compatti del nucleo
storico, quelli diffusi storicizzati dell’impianto, prevalentemente costituiti
dalle espansioni a villino dei primi decenni del secolo, quelli pianificati e
diffusi recenti sviluppati per saturazione delle aree interstiziali del tramato
di percorsi storici e per sviluppo degli assi novecenteschi, attuato nel dopoguerra.
L’impianto complessivo dell’unità è l’esito, frammentario e discontinuo, della
sovrapposizione, in differenti fasi storiche,
di più disegni insediativi interrotti: i percorsi princiapali della
pedemontana (Aurelia) e del fondovalle principale (via del Canaletto), i
tessuti di impianto (Stradone D’Oria, via Falconi, via Mozzachiodi, via Michele
Rossi, via delle Grazie), gli assi della città ortogonale novecentesca la cui
maglia resta incompiuta (viale Italia, corso Nazionale, il tratto di via del
Canaletto presso Piazza Concordia). Le centralità che la contraddistinguono
sono il nucleo storico, con le polarità costituite dalle piazze (Marcantone,
S.Giovanni Battista e Concordia) e dalla chiesa, e il tessuto centrale di
Mazzetta, che ha come polarità la chiesa e il complesso scolastico. Il tessuto
del nucleo storico periferico è composto di edilizia storica a sviluppo lineare
lungo gli assi della dorsale Aurelia (via Lungiana) di viale Italia e di via
del Canaletto, con funzioni miste residenziali, commerciali e
terziario-diffusive, e costituisce la parte meridionale (a valle dell’arco
ferroviario) del nucleo originario del sistema territoriale della piana di
Migliarina. Articolato su tre piazze-polarità (Marcantone, S. Giovanni
Battista, Piazza Concordia) sviluppatesi in tempi e su disegni pianificatori
diversi, esso assume il ruolo gerarchizzato di “centro storico” della città di
Levante. Il tessuto è a sviluppo edilizio chiuso, costruito sull’intersezione
della direttrice storica ad andamento curvilineo della pedemontana (Aurelia)
con gli assi della città pianificata novecentesca (Viale Italia-Piazza
Concordia-Via del Canaletto). Le tipologie architettoniche prevalenti sono la
linea e la pseudolinea. Il tessuto centrale di Mazzetta è costituito da edilizia
storica a sviluppo lineare lungo la dorsale dell’Aurelia, caratterizzata dalla
commistione di funzioni residenziali e, in particolare per i piani terra degli
edifici, commerciali. Esso costituisce il tessuto storico del quartiere di
Mazzetta, la cui polarizzazione è resa significativa dalla vicinanza alla
emergenza costituita dall’edificio religioso. Il tessuto fa parte dell’unità
insediativa di Migliarina costituendone uno sviluppo lungo l’asse di
pedemontana, all’intersezione con l’unità insediativa del nucleo urbano
centrale. Il tessuto è storico a sviluppo edilizio chiuso, costituito
prevalentemente da tipologie in linea. Carente la dotazione di servizi
pubblici, con uno standard esistente di 6,2 mq/ab.
Tessuti di impianto con
presenza di edilizia storica
- il tessuto è costituito da edilizia prevalentemente
residenziale il cui impianto insediativo risale ai primi decenni del secolo,
ordito lungo percorsi diramantisi dall’asse principale dell’Aurelia verso le
aree centrali della Piana, come anche dagli sviluppi edilizi più marginali
rispetto al nucleo storico di Migliarina lungo la stessa Aurelia. Il tessuto è
a sviluppo edilizio aperto lungo gli assi di impianto (via del Canaletto, via
Michele Rossi, via delle Grazie, Stradone D’Oria, via Mozzachiodi, via
Falconi), costituito essenzialmente da villini e palazzine, con significative
testimonianze di edilizia storica (anni Venti); a sviluppo edilizio chiuso
lungo la dorsale Aurelia, dove si presenta con tipologie edilizie in linea, con minore continuità rispetto al nucleo
storico.
Tessuti
recenti omogenei o disomogenei
- il tessuto è costituito prevalentemente da edilizia
recente a destinazione residenziale sviluppatasi per saturazione della maglia
urbana di impianto storico della Piana di Migliarina, e per occupazione
progressiva degli spazi compresi tra il tracciato dell’Aurelia e l’arco
ferroviario. Il tessuto, prevalentemente disomogeneo dal punto di vista
morfotipologico, è complessivamente costituito da ambiti ordinati-disomogenei,
ordinati eterogenei, da ambiti di tamponamento e da più frammentari tessuti a
sviluppo edilizio aperto ante ’40 orditi lungo i tracciati più antichi, facenti
parte del reticolo agrario della Piana (via Capraia) Sono prevalenti le
tipologie a palazzina e a villino.
10)
Felettino-Pieve-Favaro
Costituisce
lo sviluppo vallivo dell’insediamento della Piana di Migliarina a monte
dell’arco ferroviario che si articola lungo la dorsale Canaletto-Buonviaggio,
asse storico in uscita verso la Val di Vara, ed ha per confini significativi l’asse
ferroviario, le aree rurali collinari, il valico del Buonviaggio, l’area IP e
il crinale secondario del Gavatro. I tessuti che la compongono sono quelli
storici compatti del nucleo di Migliarina nella sua appendice a monte,
“tagliata” dalla ferrovia, e i “tessuti centrali” di antica formazione della
Pieve e del Felettino. Il tessuto di impianto di Vailunga integra l’ossatura
più storicizzata dell’unità, nella quale si sono successivamente inseriti il
quartiere pianificato di valore architettonico-documentario del Favaro; i
tessuti diffusi di edilizia più recente che, con tramato più o meno regolare,
hanno occupato la fascia pedecollinare e collinare a ridosso della dorsale; i
tessuti pianificati pubblici e le lottizzazioni private (Pieve, Favaro e Montepertico),
che hanno costituito le risalite insediative ad alta densità più consistenti
verso il territorio collinare, ampliando la soglia di urbanizzazione con
pesanti ripercussioni ambientali, sociali e paesaggistiche accompagnate da
rilevanti carenze di servizi e accessibilità. Le centralità storiche sono
caratterizzate dalla presenza di emergenze come la pieve protoromanica di S.
Venerio e l’oratorio del Felettino, di polarità urbane come l’ospedale del
Felettino, locali come i servizi sportivi della Pieve, la chiesa parrocchiale
del Felettino, la scuola del Favaro e di Montepertico.
Il
tessuto del nucleo storico è composto di edilizia storica a sviluppo lineare
lungo gli assi delle dorsali di pedemontana (via Buonviaggio) e di fondovalle
(via del Canaletto), con funzioni miste residenziali, commerciali e
terziario-diffusive, e costituisce la parte settentrionale (a monte dell’arco
ferroviario) del nucleo originario del sistema territoriale della piana di
Migliarina. Dal punto di vista tipologico è prevalentemente a sviluppo edilizio
chiuso con tipologie in linea, sviluppato dall’intersezione della direttrice
storica della via Buonviaggio con la via del Canaletto, saturato, nella fascia
di pertinenza interna, con un ambito di tamponamento costituito da tipologie a
palazzina e a blocco. Parte del tessuto compreso tra la via del Canaletto ed il
Dorgia è a sviluppo aperto e costituito da palazzine.
I tessuti
centrali sono quelli del Felettino, costituito da edilizia storica polarizzata
lungo il percorso matrice (via dei Pilastri) discendente dal crinale secondario
(gradonata) coordinato dall’insediamento di Isola, e quello dell’insediamento
lineare sull’antico tracciato di pedemontana attestante sulla Pieve
protoromanica e connesso, attraverso crinali secondari, agli insediamenti di
promontorio di S.Venerio e Carozzo. I tessuti sono caratterizzati da funzioni
residenziali e, in particolare per i piani terra degli edifici, commerciali. Le
centralità sono segnalate dalla presenza della pieve di S. Venerio e dell’antico
cimitero; di un antico oratorio e dall’edificio moderno della chiesa
parrocchiale al Felettino. In quest’ultimo, parte del patrimonio edilizio
storico versa in condizioni di fatiscenza.
I tessuti
sono storici a sviluppo edilizio chiuso, prevalentemente costituiti da
tipologie a pseudoschiera e linea, ed inserti più recenti a palazzina.
Tessuti di impianto con
presenza di edilizia storica
- il tessuto coincide con il “Villaggio Andreini” di Vailunga, insediamento operaio a
destinazione residenziale, a bassa densità, il cui impianto originario risale
agli anni ’30, organizzato su un minuto tessuto ortogonale a sviluppo edilizio
aperto. E’ costituito da alcuni villini che mantengono i loro caratteri storici
(i quali presentano singolari rivestimenti lapidei) e da altri recentemente
ristrutturati. La morfologia è quella
tipica del villino suburbano, con l’edificio al centro del lotto e l’area
inedificata destinata ad orto o giardino.
Tessuti recenti omogenei o
disomogenei
- il tessuto è costituito prevalentemente da edilizia
recente a carattere diffusivo, a destinazione residenziale sviluppata su una
fitta rete ortogonale nella fascia pedemontana della valle del Dorgia, a monte
dell’arco ferroviario, e, in forme meno strutturate, nelle zone pedecollinari del
Felettino,. di Montepertico, nell’area interstiziale tra i tessuti centrali
della Pieve e la ferrovia, sulle pendici della costa del Gavatro. E’
complessivamente costituito da ambiti ordinati omogenei, ordinati disomogenei,
da ambiti di tamponamento e da più frammentari tessuti a sviluppo edilizio
aperto ante ’40, con tipologie prevalenti a villino o a palazzina.
Tessuti recenti omogenei o
disomogenei in territorio collinare
- il tessuto è costituito prevalentemente da edilizia
recente a carattere diffusivo a destinazione residenziale sviluppata sulle
pendici collinari lungo la via Buonviaggio. in una fascia di transizione dal
fondovalle urbanizzato alle aree agricole collinari, con tipologie prevalenti a
palazzina e villino.
11) Canaletto-Carducci
Costituisce
la fascia centrale più incompiuta e conflittuale della Piana di Migliarina, a
valle dell’unità storicamente consolidata. I limiti sono il Porto; lo svincolo
degli Stagnoni; il canale di Fossamastra; il sistema viabilistico Corso
Nazionale-via Prosperi-via Federici – via della Pianta di circonvallazione
dell’unità di Migliarina; la “linea di contatto” tra il tessuto ortogonale
della città del dopoguerra (Nucleo Urbano Centrale), con il sistema insediativo
storico impostato sulle “linee oblique” dei percorsi paralleli a via del
Canaletto che seguono l’andamento dei tracciati poderali di bonifica,
coincidente con la fascia incompiuta del Parco della Maggiolina e
l’interruzione da parte di via Carducci della dorsale della Piana, via del
Canaletto. Il tessuto dell’unità è identificabile come grande fascia di
pertinenza dell’asse di penetrazione urbana via Carducci, prolungamento in
funzione autostradale della maglia ortogonale novecentesca, ed è caratterizzato
dalla presenza di insediamenti industriali storici dismessi e aree degradate
prodotte dalle funzioni retroportuali che hanno invaso gran parte delle aree
libere, anche interstiziali al tessuto residenziale esistente, dal sistema
incompiuto dei servizi pubblici (Maggiolina, Palaspezia). La fascia compresa
tra via Carducci e viale S. Bartolomeo è caratterizzata dalla presenza del
tessuto centrale del Canaletto e di tessuti residenziali diffusi. Il tessuto
industriale esistente ha come polarità l’insediamento della Termomeccanica.
Allo svincolo degli stagnoni si affianca il sistema delle principali
attrezzature urbane: il Cimitero, il Mattatoio, il depuratore. Il tessuto
centrale del quartiere è costituito dall’edificazione storica attestante
sull’asse costiero di viale S.Bartolomeo e lungo la dorsale di via del
Canaletto, percorso storico principale della piana di Migliarina interrotto in
corrispondenza della Via Carducci, che conserva la giacitura inclinata rispetto
alla maglia ortogonale della città novecentesca. Lungo il viale alberato di S.
Bartolomeo il tessuto è costituito prevalentemente da edilizia storica
polarizzata, caratterizzata dalla commistione di funzioni residenziali, di
terziario di tipo diffusivo e, in particolare per i piani terra degli edifici,
commercio. Lungo la via del Canaletto, il tessuto è costituito prevalentemente
da edilizia storica residenziale e da un tessuto commerciale più sporadico. Il
tessuto è storico a sviluppo edilizio chiuso, costituito prevalentemente da
tipologie architettoniche in linea e a blocco.
Tessuti di impianto con
presenza di edilizia storica
- il tessuto è costituito dagli episodi edilizi marginali della via del Canaletto in prossimità
della Maggiolina, e dal tessuto residenziale di via del Molo. In via del
Canaletto il tessuto isola, all’interno di un ambito occasionale eterogeneo,
due preesistenze storiche: l’edificio dei pastifici Merello e un edificio
storico a blocco, mentre lungo via del Molo individua un tessuto episodico a
sviluppo edilizio chiuso costituito da edifici in linea.
Tessuti recenti omogenei o
disomogenei
- il tessuto è costituito dal frammento di tessuto
residenziale adiacente il Cimitero dei Boschetti e dall’edilizia residenziale a
sviluppo diffuso che attesta sui percorsi di impianto interrotti da via
Carducci, con orientamento parallelo alla via del Canaletto, secondo la
direttrice delle bonifiche agrarie storiche. Al tessuto residenziale si
giustappongono edifici a destinazione produttiva dismessi e fatiscenti,
microaree abbandonate, presistenze rurali abbandonate, aree di deposito;
- è complessivamente costituito da tessuti a sviluppo
edilizio aperto, da ambiti di tamponamento e da ambiti occasionali eterogenei
con tipologie prevalenti in linea e a villino.
12) Pegazzano-Buggi
Il nucleo storico di Pegazzano si sviluppa su un tramato ortogonale
generato dalle direttrici di via Filzi e via XV giugno in continuità
morfologica con i tessuti del Quartiere Umbertino. Gli sviluppi di impianto
storico si localizzano lungo il crinale della Costa di Murlo e il fondovalle
dei Buggi. Le espansioni recenti sono concentrate nell’area residenziale con
tipologie a palazzina lungo via XV giugno (nella fascia compresa tra lo stadio
Montagna e gli ex depositi dell’artiglieria), lungo il fondovalle di Biassa e,
con un tessuto a villino, sul versante tra Pegazzano e i Buggi. Rilevante
elemento ambientale è costituito dal tratto di Mura urbane compreso nella
fascia verde del Parco del Colombaio. Potenziale elemento di connessione con il
centro urbano è costituito dal tracciato della dismessa ferrovia dell’Arsenale.
Tessuti di impianto con
presenza di edilizia storica
- tessuti a prevalenza residenziale del crinale del Murlo,
di via Rismondo e via Cozzani, episodio di edilizia residenziale pianificata
storica prospettante su via Nazario Sauro (via Taranto, via Pisa), tessuti
residenziali del fondovalle dei Buggi. Sono complessivamente costituiti da
ambiti di tamponamento, tessuti a sviluppo edilizio aperto e chiuso, con
tipologie edilizie in linea, a blocco e a villino.
Tessuti recenti omogenei o
disomogenei
- corrispondono con le espansioni residenziali recenti
lungo il fondovalle di Biassa (via Cozzani), con le espansioni tra Pegazzano ed
i Buggi ordite lungo i percorsi di mezzacosta (via S.Andrea, via S.Eutichiano).
Sono costituiti da ambiti di tamponamento, ordinati omogenei e disomogenei,
composti in prevalenza da edifici con tipologie a villino, palazzina e blocco.
13) Fabiano
L’unità è
stata interessata da una massiccia espansione, attuata interamente nel
dopoguerra, prevalentemente attraverso edilizia popolare pubblica (INA casa) ad
elevata densità, con tipologie in linea e a blocco aperto, interessando con un
consistente peso insediativo un’estesa porzione di versante collinare.
Particolarmente gravi la carenza di servizi pubblici di quartiere (4,93 mq/ab lo
standard esistente), la carenza di funzioni commerciali e le condizioni di
congestione dell’accessibilità. Diffusa l’urbanizzazione di versante lungo il
crinale della Lizza, con tessuti in larga parte di impianto storico a villino,
consolidata da lottizzazioni recenti nei tratti più direttamente interessati
dalla strada delle Cinque Terre. Dal punto di vista ambientale è importante la
potenziale connessione con il nucleo storico di crinale di Fabiano Alto.
Tessuti di impianto con
presenza di edilizia storica
- costituiscono i tessuti orditi lungo i percorsi
pedecollinari di risalita (via Paverano, via delle Cave) e lungo le gradonate
del promontorio della Lizza. Sono costituiti da tessuti a sviluppo edilizio
aperto e chiuso e da ambiti ordinati disomogenei, con tipologie architettoniche
prevalenti a villino e palazzina.
Tessuti recenti omogenei o
disomogenei
- corrispondono alle espansioni collinari recenti non
pianificate. Sono costituiti da ambiti ordinati omogenei (via Fontanella) e
disomogenei, e da tessuti recenti a sviluppo edilizio aperto (crinale della
Lizza) composti in prevalenza da edifici con tipologie a villino.
14) Marola-Cadimare
L’unità
insediativa del ponente è caratterizzata dalle emergenze dei due nuclei storici
costieri di Marola (interessato da Programma Organico di Intervento per il
recupero) e di Cadimare, dal “tessuto centrale” dell’Acquasanta, attualmente in
condizioni di marginalità e degrado, e dai tessuti recenti a sviluppo aperto
distribuiti linearmente lungo la strada per Portovenere. Elementi specifici
dell’unità sono costituiti dalla potenziale relazione con l’affaccio costiero,
storicamente limitato dalla presenza delle aree militari, e con il sistema
ambientale del versante collinare, per la presenza delle rilevanti connessioni
(gradonate e sentieri) con l’organismo di Campiglia.
Tessuti recenti omogenei o disomogenei
- sono costituiti dagli sviluppi lineari in fascia
pedecollinare lungo il tracciato della strada per Portovenere, a prevalenza
residenziale, e si compongono di tessuti a sviluppo edilizio aperto. Le
tipologie architettoniche prevalenti sono a villino e a palazzina.
15) Melara
Costituisce
l’unità di connessione con la città della conurbazione che si sviluppa lungo
l’Aurelia verso la Val di Magra, oltre la “soglia” del cimitero dei Boschetti.
I limiti significativi sono il Cimitero e l’area del Mattatoio Civico,
l’insediamento OTO, un tracciato ferroviario dismesso, l’insediamento sportivo
a monte della ferrovia, e la fascia residenziale di transizione dall’area urbana
a quella rurale. E’ costituita da un insediamento storico a sviluppo lineare
lungo la dorsale Aurelia, cui si giustappongono, in particolare nelle fasce più
interne rispetto all’Aurelia, più recenti saturazioni di edilizia residenziale
diffusiva. La centralità che la caratterizza è il tessuto storico a sviluppo
edilizio chiuso lungo l’Aurelia, che ha come polarità la chiesa parrocchiale,
in posizione sopraelevata, e il Centro Sportivo del Levante. Il tessuto che la
costituisce è composto di edilizia storica polarizzata lungo la dorsale
Aurelia, con commistione di funzioni residenziali e, per i piani terra degli
edifici, commerciali. Tessuto storico in parte a sviluppo edilizio chiuso, in
parte a sviluppo edilizio aperto, costituito prevalentemente da tipologie
architettoniche in linea e a villino.
Tessuti recenti omogenei o
disomogenei
- descrizione: edilizia recente di tipo diffusivo a
prevalente destinazione residenziale, preva-lentemente costituita da ambiti
ordinati omogenei e di tamponamento. Prevalenti le tipologie a villino, in
alcuni casi derivanti da ristrutturazioni di preesistenti corti agricole, e a
palazzina.
16) Limone
E’ parte
integrante della fascia di conurbazione che rende continua, verso Est, la città
con l’insediamento diffuso della Val di Magra. I limiti significativi sono il
viadotto autostradale, l’asse ferroviario, il tracciato ferroviario dismesso
che, con una differenza di quota altimetrica, la separa da Melara. E’
prevalentemente costituita da tessuti residenziali di tipo diffusivo che si
sviluppano in parte lungo il tracciato dell’Aurelia, con edilizia a funzione
mista residenziale e commerciale, in parte, con funzioni prevalentemente
residenziali, secondo i percorsi di impianto che attestano sulla dorsale e che
si estendono nella fascia ad essa più interna, talvolta assecondando probabili
tracciati preesistenti di origine agricola. Significativa la presenza del Quartiere di edilizia residenziale
pubblica di valore architettonico-documentario di via dei Pini.
Tessuti recenti omogenei o
disomogenei
- edilizia recente
di tipo diffusivo a prevalente destinazione residenziale, costituita da un
tessuto a sviluppo edilizio aperto nella parte attestante sull’Aurelia, da
ambiti ordinati disomogenei e di tamponamento. Prevalenti le tipologie a
villino e a palazzina.
17) Termo
Costituisce
il lembo conclusivo del territorio comunale ad Est, in corrispondenza della
sella che lo divide dalla Val di Magra, e con il quale forma una conurbazione.
I limiti significativi sono costituiti dal confine amministrativo, dal
viadotto autostradale e l’asse ferroviario, che viene occasionalmente varcato
dalla fascia periurbana pedecollinare (Brigola), di transizione dal territorio
urbano a quello rurale. E’ prevalentemente costituita da tessuti residenziali recenti
di tipo diffusivo, sviluppatisi per progressiva saturazione degli spazi della
fascia di pertinenza dell’Aurelia, che ne costituisce la dorsale lineare,
assecondando talora le preesistenti orditure dei percorsi di origine agricola
(via Romana, via Val di Carrara). La centralità che la caratterizza è il
tessuto a sviluppo edilizio aperto attestante lungo la dorsale, che ha come
polarità una chiesa parrocchiale e un complesso scolastico. Significativa la
presenza del Quartiere di edilizia
residenziale pubblica di valore architettonico-documentario (Min.LL.PP. 1959)
Tessuti recenti omogenei o
disomogenei
- edilizia recente di tipo diffusivo a prevalente
destinazione residenziale, prevalentemente costituita da ambiti ordinati
disomogenei, di tamponamento e da più frammentari tessuti a sviluppo edilizio
aperto ante ’40, particolarmente in corrispondenza di percorsi di origine
poderale. Prevalenti le tipologie a villino, in alcuni casi derivanti da
ristrutturazioni di preesistenti corti agricole, e a palazzina.
18) Pianazze
E’
l’insediamento della parte meridionale della valle che unisce a Levante il
territorio spezzino con quello della Val di Magra, compresa tra il rilevato
autostradale, la fascia pedecollinare di Pitelli, il confine dell’area dei
carbonili Enel e l’OTO Melara. E’ essenzialmente costituita dal territorio
industriale occupato dalla centrale Enel, dalla S.Giorgio-Ocean e da un tessuto
misto artigianale-industriale-commerciale, in cui è inserito un aggregato
residenziale.
Tessuti recenti omogenei o
disomogenei
- il tessuto è costituito dall’insediamento abitativo
delle Pianazze, a valle del viadotto autostradale, composto da funzioni
residenziali, artigianali e di servizio, in diretta adiacenza con l’area Enel.
Il tessuto è complessivamente costituito da un tessuto a sviluppo edilizio
aperto, composto da un aggregato (di probabile origine preindustriale) di corti
ristrutturate, e da più recenti villini, e da un ambito occasionale eterogeneo,
a funzioni artigianali.
19) Fossamastra
Costituisce
l’insediamento costiero a diretto contatto con il porto industriale e
pervasivamente occupato da attività retroportuali e infrastrutture quali il
carbodotto Enel, con pesanti ripercussioni sulla vita e sulla qualità
ambientale dei tessuti abitativi. Coincide con il Piano d’Area del Levante ed
ha per confini il porto, l’asse viabilistico di Valdilocchi, la fascia
pedecollinare di Pitelli, i tessuti del versante di S. Bartolomeo. Le
componenti rilevanti sono quelle delle attività di deposito containers, le aree
militari interne dismesse, il polo commerciale all’ingrosso dell’ex-jutificio,
il centro direzionale di Palazzo Chiolerio, le aree Inma, complessivamente
interessate dalla diffusione di attività minori quali rimessaggio,
cantieristica, artigianato. La condizione urbanistica è di disordine,
conflittualità e precarietà. Lungo la dorsale costiera di viale S. Bartolomeo
si situa il tessuto centrale dell’unità, il borgo storico di Fossamastra,
attualmente in condizioni di degrado ambientale per la privazione dell’affaccio
a mare e per la contiguità con il retroporto. Nell’entroterra, lungo via
Pitelli, sono presenti i tessuti residenziali di Pagliari, intervallati da
insediamenti militari di valore storico dismessi, attività produttive e
commerciali connesse al retroporto, e l'insediamento produttivo ex-Saturnia.
Il
tessuto che si identifica con il borgo costiero di Fossamastra conserva ancora
alcune “resistenze” architettoniche e ambientali, ed è costituito
prevalentemente da edilizia storica polarizzata lungo la dorsale di viale S.
Bartolomeo, caratterizzata dalla commistione di funzioni residenziali e, in
particolare per i piani terra degli edifici, commerciali, artigianali e
terziarie di tipo diffusivo. La centralità rispetto all’unità insediativa di
Fossamastra è segnalata, all’interno del tessuto, dalla presenza di un edificio religioso. Il tessuto è storico a
sviluppo edilizio chiuso, costituito prevalentemente da tipologie
architettoniche a blocco e in linea,
con episodi edilizi a corte, nella fascia più interna rispetto alla dorsale.
Tessuti recenti omogenei o
disomogenei
- il tessuto è costituito dall’insediamento di Pagliari,
di via della Rossa e dell’aggregato abitativo nei pressi dell’insediamento
ex-Saturnia. Il tessuto è complessivamente costituito da un ambito disomogeneo
(via della Rossa) e da un ambito di tamponamento composti di palazzine e
villini, e da un tessuto a sviluppo edilizio aperto, sviluppato linearmente
lungo via Pagliari, costituito di pseudolinee, villini e palazzine.
20) S.Bartolomeo
E’ lo
sviluppo dei tessuti urbani costieri lungo il versante delle colline di
Pitelli, che ha per confini il mare, le aree rurali della collina, i tessuti di
Ruffino. Lo sviluppo del tessuto residenziale è articolato nella fascia di
risalita collinare mediante percorsi di impianto che si diramano dalla dorsale
di viale S. Bartolomeo con edilizia a carattere diffusivo, alcuni di impianto
storico. Elementi emergenti all’interno dei tessuti sono gli organismi di
villa. Insediamenti di livello urbano sono l’approdo turistico di Porto Lotti e
il centro militare Mariperman – Saclant. Carente la dotazione di servizi
pubblici, con uno standard di 0,5 mq/ab.
Tessuti di impianto con
presenza di edilizia storica
- tessuti di edilizia residenziale di tipo diffuso ordita
sui percorsi di risalita collinare. Costituiti da tessuti a sviluppo edilizio
aperto, sono prevalentemente caratterizzati dalla presenza di tipologie a
villino storiche.
Tessuti recenti omogenei o
disomogenei
- tessuti in parte attestanti lungo la dorsale di viale S.
Bartolomeo, in parte con sviluppo sulla fascia di versante retrostante. Lungo
la dorsale le funzioni sono miste residenziali e commerciali, mentre nella
fascia più interna la residenza è preponderante. La tipologia urbana è
articolata in tessuti a sviluppo edilizio aperto (lungo la dorsale) con
tipologie a palazzina e linea, e in ambiti ordinati omogenei e disomogenei
costituiti prevalentemente da villini e palazzine.
21) Ruffino
L’unità
fa parte dello sviluppo costiero lineare di Levante della città, lungo la
dorsale di viale S. Bartolomeo, da cui si estende, per mezzo di un percorso di
impianto (via Botti), in una valletta secondaria. I confini sono, a monte il
perimetro del PEEP e il limite della fascia dei tessuti di impianto, a valle le
aree della cantieristica lungo viale S. Bartolomeo. I tessuti, prevalentemente
residenziali, che la compongono sono di impianto con presenza di edilizia
storica lungo via Botti e lungo la gradonata che congiunge l’unità con il
nucleo collinare di Pitelli ; pianificati recenti quelli relativi al PEEP
collinare ; pianificato di valore architettonico-documentario quello
relativo ad un episodio di ediliza pubblica INA Casa su viale S. Bartolomeo.
Elementi rilevanti dell’unità sono gli edifici delle caserme militari e
l’edificio scolastico (Università del mare). Particolarmente carente la
dotazione di standard (2,62 mq/ab.
Tessuti di impianto con
presenza di edilizia storica
- il tessuto, prevalentemente residenziale, si sviluppa, a
sviluppo edilizio aperto, lungo via Botti con tipologie a villino e in linea
storiche
22) Muggiano
E’
l’unità di confine che conclude lo sviluppo lineare costiero della città di
Levante lungo la dorsale di viale S. Bartolomeo, ed ha come limiti a monte il territorio collinare, a valle la
linea di costa. E’ pressoché interamente costituita dal tessuto centrale del
Muggiano, aggregato storico, polarizzato dalla presenza di una chiesa e di una
piccola piazza, e attorniato da organismi di villa. Una gradonata di importanza
paesistica la unisce al nucleo collinare di Pitelli. I Cantieri Navali
costituiscono un elemento di rilievo urbano. Particolarmente carente lo
standard per servizi pubblici esistente (4,6 mq/ab) Il tessuto centrale è a
sviluppo edilizio aperto costituito prevalentemente da tipologie a villino
storico e a corte nella parte che si estende sul versante collinare. Da
edilizia più sporadica a villino e in linea lungo la dorsale di viale S.
Bartolomeo.
23) Campiglia
Nucleo
storico collinare sito sul crinale principale che divide La Spezia dalle Cinque
Terre e che ha come area pertinenziale la costa di Tramonti nella zona del
Persico. E’ costituito da un tessuto storico che si sviluppa linearmente
secondo la dorsale costituita dal crinale.
24) Biassa
Nucleo
storico collinare sito nella fascia del crinale principale che divide La Spezia
dalle Cinque Terre e che ha come area pertinenziale la costa di Tramonti e gli
insediamenti di Fossola, Schiara e Monesteroli. E’ costituito da un tessuto
storico a sviluppo edilizio chiuso attorno al quale si è progressivamente
aggregato l’insediamento fino alle aggiunte più recenti, con tipologie a
villino.
Tessuti recenti omogenei o
disomogenei collinari
- sono tessuti ad aggregato composti essenzialmente da
villini mono-bifamiliari che si estendono sul versante collinare.
25)
Sommovigo
Unità
insediativa costituita dalla saldatura tra il sistema dei nuclei e degli
aggregati storici del crinale spezzino, quali S. Anna, Sommovigo, Contra,
Ronco, Torracca, e l’urbanizzazione residenziale a carattere diffusivo
sviluppatasi lungo l’Aurelia in risalita dalle frange periferiche verso la
Foce.
Tessuti di impianto con
presenza di edilizia storica collinari
- costituiscono il sistema storico degli insediamenti
residenziali a sviluppo edilizio aperto con tipologie a villino e villa che si
sviluppano lungo la dorsale Aurelia.
Tessuti recenti omogenei o
disomogenei collinari
- costituiscono le espansioni recenti diffusive a sviluppo
edilizio aperto con tipologie a villino che si sviluppano lungo la dorsale
Aurelia e lungo la dorsale paesaggistica.
26)Valdurasca
Costituita da un tessuto recente residenziale diffusivo con tipologie
edilizie a villino e da preesistenze con tipologie a corte agricola.
27) Sarbia
Insediamento polarizzato sul nucleo storico di promontorio di Sarbia,
e sviluppato lungo la dorsale paesaggistica del crinale principale con
espansioni recenti a carattere diffusivo, e dai nuclei minori di S. Lucia e di
Strà. A valle del nucleo storico è presente un insediamento residenziale
pianificato recente. L’unità è connessa con una gradonata all’insediamento
storico dell’Antoniana, a monte dell’area IP.
Tessuti recenti omogenei o
disomogenei collinari
- costituiscono le espansioni residenziali diffusive
recenti lungo la direttrice della dorsale paesaggistica di crinale
principale. Prevalgono tipologie a
villino recenti. Sono presenti edifici colonici storici.
28) Isola
Unità
coincidente con il nucleo storico di crinale di Isola, connesso mediante
gradonate alla dorsale paesaggistica (crinale principale), e, in area urbana,
al nucleo storico del Felettino e all’insediamento di Vailunga.
29) S. Venerio-Carozzo
Insediamento storico di crinale secondario costituito dai nuclei
storici di promontorio di S. Venerio e di Carozzo, e dai tessuti recenti
omogenei o disomogenei collinari che si sviluppano linearmente lungo il crinale
e che collegano l’unità con Melara. Un sistema di gradonate connette
l’insediamento con la dorsale paesaggistica del Parco della Collina e,
attraverso il crinale secondario della Lobbia e del Gavatro, con l’insediamento
storico e con i tessuti urbani della Pieve.
Tessuti recenti omogenei o
disomogenei collinari
- tessuti sviluppati linearmente lungo il crinale
secondario che collega il nucleo di S. Venerio all’Aurelia. Costituito prevalentemente
da edifici con tipologia a villino, in parte derivanti da ristrutturazioni di
corti agricole.
30) Pitelli
Costituita
dal principale nucleo storico di crinale di levante, strutturato su tessuti
lineari a sviluppo edilizio chiuso e dalle espansioni recenti che ne occupano
parti del versante. Un reticolo di gradonate collega l’insediamento con
Ruffino, Muggiano sul versante costiero e con Pomara su quello interno. La
dorsale paesaggistica collega il nucleo con Pagliari e con il territorio di
Arcola.
Tessuti recenti omogenei o
disomogenei collinari
- sviluppi spontanei e pianificati lungo il versante di
Pitelli con tipologie edilizie a palazzina e a villino.