2. I piani urbanistici della città
2.1. I piani del primo Novecento
La
ricostruzione della vicenda della piani-ficazione nel corso del Novecento
contribui-sce a fornire un significativo quadro storico dei processi di
trasformazione della città
Il primo
Piano Regolatore novecentesco della città è il “Piano Farina” del 1904. Tale
strumento, nel contesto storico della prima industrializzazione, segnata
principalmente dall’affermazione del Porto Mercantile, disegnava
l’urbanizzazione della Piana di Migliarina attraverso la riproposizione della
maglia ortogonale caratteristica delle prime espansioni ottocentesche del
nucleo storico.
Con la
“proiezione” sulla piana dello schema urbano a scacchiera, attuato con il
prolungamento degli assi viari dell’impianto ottocentesco, connessi alla città
preesistente attraverso il previsto spianamento del Colle dei Cappuccini, il
piano si caratterizza come tipico strumento di “ampliamento, allinea-mento,
risanamento”, secondo l’orienta-mento dettato della L. 2395/1865.
Il Piano
è contraddistinto dal disegno dell’impianto viario e lottizzativo e delle aree
pubbliche con una sostanziale commistione di funzioni e l’indicazione degli
elementi ordinatori della morfologia edilizia, sotto il profilo funzionale, esso
individua le aree del nuovo Porto Mercantile e l’impianto generatore della
nuova città residenziale e pubblica della piana. L’abitato di Migliarina fu
esaminato in modo sommario e Farina tracciò soltanto il nodo che, con il Piano
del 39, diventerà Piazza Concordia. Nel 1902 vennero realizzate le prime reti
di trasporto pubblico: le tramvie, la cui rimessa fu costruita qualche tempo
dopo nella piana di Migliarina, secondo l’orientamento del tessuto a
scacchiera. Nel mezzo di questa fase si colloca la parentesi della guerra ed i
principali lineamenti del piano Farina prenderanno corpo soltanto dopo il 1920.
Al Piano
Farina succede il PRG del ’32, redatto dal Gruppo Urbanisti Romani sotto la
guida di Luigi Piccinato.
Le mutate
condizioni socioeconomiche e insediative vedono il progressivo affermarsi delle
attività industriali nella Piana di Migliarina, che tendono ad insediarsi in
forme pressoché spontanee, spesso adattandosi all’orditura dei percorsi
agricoli preesistenti. L’avvio delle prime lottizzazioni residenziali “a
villino” sugli assi di impianto edilizio dell’Aurelia e dell’edificazione degli
isolati a blocco su maglia ortogonale nella fascia costiera di “Migliarina a
Mare”, l’espansione produttiva e insediativa del porto mercantile sono gli elementi
che costituiscono il quadro delle trasformazioni in atto.
Le
innovazioni metodologiche introdotte dallo strumento, che presenta alcuni degli
elementi caratterizzanti le prime esperienze pianficatorie dell’urbanistica
razionalista italiana, sono espresse da una più evidente articolazione della
disciplina funzionale della città, attraverso la tecnica della pianificazione
zonizzativa. Se dal punto di vista del disegno morfologico il piano eredita e
sviluppa alcuni elementi del “modello ortogonale” del Piano Farina, da quello
della disciplina funzionale e della disciplina tipologica dei tessuti
residenziali, lo strumento si colloca tra i più avanzati dell’epoca. Gli
aspetti insediativi che ne connotano la struttura sono:
-
l’individuazione e la riorganizzazione di una nuova fascia urbana centrale sede
di polarità e dei nuovi temi della città pubblica : la nuova cattedrale,
il nuovo municipio, il nuovo “centro direzionale”, ecc.;
-
l’individuazione di zone industriali che disciplinano e articolano differenti funzioni
produttive;
-
l’organica definizione del sistema viario attraverso l’individuazione di una
variante tangenziale all’Aurelia storica con il traforo del Colle dei
Cappuccini.
TAV.
C.12A – I PIANI DEL PRIMO NOVECENTO |
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TAV.
C.12B – I PIANI DEL SECONDO DOPOGUERRA
- la
riorganizzazione e il rinnovo della città storica.
Complessivamente
il piano del ’32 prefigura e interpreta alcuni elementi organizzativi della
struttura urbana e della sua forma che resteranno come invarianti costitutive
nell’interpretazione dell’organis-mo urbano: la città storica e le sue
espansioni su tessuto ortogonale, i tessuti collinari centrali, la nuova città
di levante a prevalente connotazione industriale nella Piana di Migliarina, la
nuova centralità urbana di connessione tra vecchia e nuova città, caratterizzata
funzionalmente dalla presenza di attività terziaro-direzionali, dalla presenza
della nuova piazza della cattedrale, razionalisticamente interpretata come
nodalità rappresentativa tra i due plessi urbani principali.