1.7. Il periodo dal 1850 al 1880

La documentazione cartografica relativa alla costruzione dell'Arsenale, al piano del 1862 e successivi, ci permette di delineare gli sviluppi della forma urbana della Spezia. Il sistema della fase precedente viene inglobato nel progetto di ristrutturazione di tutta la piana compresa fra la collina dei Cappuccini ed il convento dei Francescani. Nuovi vincoli vengono imposti allo sviluppo dell'abitato che vede sempre prevalere la direzione NO/SW sulla sua perpendicolare. La costruzione dell'Arsenale Militare, delimitò lo sviluppo della la città verso ponente e l'antico collegamento per Portovenere, quasi rivierasco, fu trasportato più a nord in corrispondenza dell'odierno viale Garibaldi. Questo asse, chiamato Via Militare, divise in due settori la piana del Lagora: a sud l'Arsenale e la città antica; a nord la piazza d'Armi e Piandarana. Il torrente Lagora venne rettificato e trasformato nel grande fossato che cinge tutto l'impianto militare: l'Arsenale vero e proprio e la piazza d'armi con l'ospedale. Verso est, un lungo viale, che terminava contro il prospetto della Caserma del XXI Reggimento di Fanteria separava, in senso longitudinale, la città dall'Arsenale, fiancheg-giando il Lagora. I piani prevedevano sostanzialmente le aggiunte di due quartieri: uno a nord, compreso fra la via Militare e le mura settentrionali dell'antica città e l'altro verso il mare, sotto il colle dei Cappuccini. Gli assi di questi sviluppi furono via Cavour e via Chiodo; (quest'ultima costruita per prima rappresentava il legame fra la città e l'Arsenale). Via Chiodo si apriva con la piazza omonima, concepita in funzione dell'accesso principale all'infrastruttura militare, e si chiudeva contro la facciata del Politeama Duca di Genova, costruito nel 1880, su progetto dell'architetto Pontremoli. Via, piazza porticata, edifici speciali, porta Centrale dell'Arsenale, con i due massicci torrioni laterali, e Politeama rappresentavano un organismo unitario, secondo i modelli dell'urbanistica ottocentesca.

Il piano del 1862 progettava, dopo via Da Passano, un quartiere importante, con l'inserimento di un grande edificio religioso, prospiciente su una piazza aperta verso la marina che il piano del 1870 modificò e ridusse. Bisogna pensare che il mare, ancora nel 1840, giungeva alle spalle dell'odierna sede del Banco di Napoli e che tutta la parte della città e dei giardini, fra via Don Minzoni e viale Italia, è stata sottratta al mare attraverso opere di riempimento completate negli anni successivi. Una mappa catastale del 1874 mostra, fra l'altro, il progressivo ampliamento del fronte a mare, fra la foce del Lagora e il convento dei Cappuccini, che secondo il progetto iniziale dell'Arsenale doveva servire come banchina del porto mercantile.

Lo sviluppo della città intorno al 1880 aveva stabilmente occupato tutto il settore ad occidente di via Da Passano fino a viale Amendola consolidandosi a nord fino a via Rosselli mentre le rimanenti zone non erano ancora completate. La prospettiva di via Chiodo era delimitata dalla nuova costruzione del Politeama, sul luogo dell'attuale Piazza Verdi, e le polarità principali della città, la piazza Civica e la Cattedrale, si collocavano in posizione mediana rispetto alle nuove espansioni.

 

TAV. C.9 – PRIMO PERIODO DAL 1850 AL 1880