1.6. La città murata
Numerosi
documenti del periodo immediatamente precedente la costruzione dell'Arsenale
illustrano una città chiusa nelle mura, posta al bordo orientale di una piana
solcata dal torrente Lagora. La riva del mare si trovava in posizione più
interna rispetto ad oggi e la collina dei Cappuccini divideva nettamente la
città dalla piana di Migliarina. Prima dell'intervento fieschino della metà del
secolo XIII il nucleo della Spezia doveva essere un punto forte sulla costa, ed
è probabile che le aree pianeggianti di Migliarina (che risultano in questa
fase distaccate dagli sviluppi di Spezia e del Lagora) fossero in età romana
già bonificate e coltivate. Per il momento limitiamoci alla constatazione
verosimile di estese aree paludose a seguito dell'abban-dono delle aree
pianeggianti. Spezia si svilupperà ai piedi della dorsale che separa il Lagora dal
Dorgia, verso occidente, protetta dal colle che verrà fortificato con la
Bastia, sul pedemonte, dove correva una strada rivierasca che, dopo aver
aggirato il colle dei Cappuccini, piegava verso nord risalendo la Foce. Le
planimetrie della città settecentesca e ottocentesca evidenziano che: a)
l'esistenza di un nucleo arroccato sotto il castello di san Giorgio di cui si
leggono almeno due fasi di costruzione; b) l'esistenza, all'interno del
perimetro edificato, di un ulteriore nucleo formato da isolati lunghi e
stretti, orientati diagonalmente rispetto all'andamento delle mura
quattrocentesche e seicentesche, confermato anche dalla disposizione a
ventaglio delle strade ad occidente di via del Torretto.
E'
probabile che la città fieschina si componesse di due elementi: di una fortezza
e di un borgo. Nel secolo XIV la città fu cinta di mura che delimitavano un
rettangolo di ml 38 circa per 16/18 ml, lasciando all'esterno la chiesa di S.
Maria e includendo il canale di piazza che divideva in due l'area della città,
a ponente della via del Prione. Un ulteriore ampliamento delle mura si verifica
nel secolo XV quando viene inclusa la chiesa parrocchiale di Santa Maria. Un
successivo ampliamento seicentesco conclude lo sviluppo dell'organismo urbano.
L'andamento delle vie del centro aveva due orientamenti, uno nord/sud,
rappresentato dall'attuale via Prione, ed uno est/ovest, con due direzioni:
verso Biassa e verso Fabiano, dove incontrava la rivierasca proveniente da
Portovenere fiancheggiante la sponda destra della palude del Lagora.
In
sintesi, nel tessuto antico, ancora leggibile in una mappa catastale della
prima metà del secolo, si riconoscono almeno due orientamenti del tessuto
urbano: il primo segue le curve di livello del colle fortificato, chiamato il
Poggio, il secondo si sviluppa completamente in piano ed ha una struttura
morfologica da città di fondazione, con lotti stretti e lunghi orientati
secondo un andamento est/ovest. Questi due nuclei sono stati successivamente
inglobati all'interno di una cinta muraria unica già alla metà del secolo XIV,
successivamente ampliata ed ammodernata, come attesta l'iconografia
settecentesca che mostra un organismo urbano completo e articolato. Purtroppo
le distruzioni dell'ultima guerra hanno compromesso quasi completamente ogni
possibilità di lettura, che rimane affidata soltanto alla ricognizione
cartografica.
TAV. C.8 – LA CITTA’ MURATA |
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