1.5. L’organismo urbano di fondazione

Un atto del 1071 nomina un luogo chiamato Spezia. L'abitato sembra essere soltanto una modesta appendice rivierasca del castello di Vesigna, luogo situato sulle pendici del monte Castellazzo, oggi noto soltanto come toponimo. Verso la metà del 1200 Vesigna e Spezia si unirono e quest' ultima, per la sua collocazione costiera, si configurò ben presto come stazio-ne commerciale e marittima. La produzione del sale doveva essere uno dei motivi che avevano indotto gli abitanti a stanziarsi presso la costa, un luogo ancora in gran parte paludoso. L'estremità del Poggio è il terminale di quella lunga infilata di "selle" che allineano gli insediamenti di San Benedetto, Riccò, Pignone, Casale, Carro, Carrodano.

Nella seconda metà del '200, i Fieschi, nel tentativo di ricostruire l'antico dominio feudale del levante, acquistarono dai signori di Carpena il piccolo borgo di Spezia e ne fecero la loro roccaforte, iniziando, nel 1262 la costruzione di quello che sarà il castello di San Giorgio. La città venne elevata al rango di Podesteria nel 1343; essa comprendeva le terre di Spezia, Vesigna, Tivegna, Isola, Follo, Valeriano e Bastremoli. Per scopi difensivi, nel XIV secolo inizia la costruzione della fortificazione sul crinale che conduce a Castellazzo e Sarbia, nel punto della sua biforcazione, verso il Poggio e la Fondega, sito collocato ad occidente del promontorio che sarà in seguito occupato dalla batteria dei Cappuccini. La Bastia, collegata con le fortificazioni del Poggio sbarrava l'accesso alla città e alla riva del mare, sede delle attività mercantili. Alle vicende della Bastia sembra essere collegata la storia di un'arsenale che, in un documento del 1539, risulta essere distrutto. I sindaci della Spezia, lamentando lo stato rovinoso delle mura, chiedono di poter utilizzare il materiale proveniente dall'Arsenale per poterle restaurare. Nel 1371 le Podesterie della Spezia e di Carpena si riunirono in una sola, assumendo il nome della Spezia. Sempre nel 1371 risulta in costruzione la cinta muraria della città. Il ponte del Canale di Piazza segnava il limite settentrionale della città, tanto da essere sormontato dalle nuove fortificazioni. La chiesa di santa Maria si trovava fuori delle mura, ma abbastanza prossima ad esse da rappresentare un pericolo per l'incolumità degli abitanti in caso di assedio, infatti, poteva essere utilizzata dai nemici come fortezza e arma di offesa. Nel 1434 la chiesa fu eretta in parrocchia e nel 1436, quando Spezia fu assalita dalle compagnie di ventura del Piccinino, venne abbattuta per i motivi anzidetti. Nel 1437 una petizione spezzina chiede al doge Fregoso una immunità fiscale decennale al fine di poter riedificare la chiesa all'interno delle mura. Spezia divenne sede di capitanato nel secolo XVI e, nel 1576, di vicariato per l'amministrazione della giustizia.

Nel primo decennio del 1600 fu iniziata l'edificazione del castello di San Giorgio, a pianta quadrata con bastioni angolari, in ampliamento della fortificazione preesistente. Nel 1607 venne ampliata e ristrutturata la cortina muraria, a partire dal bastione di porta Biassa, delimitando l'organismo urbano medievale nella sua fase conclusiva, così come è documentata nelle planimetrie precedenti gli interventi piemontesi del secolo scorso.

 

TAV. C.7 – ORGANISMO URBANO DI FONDAZIONE