1.10. La
piana di Migliarina
Intorno
al 1900, con l'intensificarsi dell'attività portuale, l'interesse si concentrò
intorno alle zone di viale S.Bartolomeo e Migliarina, chiamando così in causa
una polarità esterna all'organismo urbano che nel giro di mezzo secolo porterà
la città alle soglie dello sviluppo attuale. La piana di Migliarina appare
nella cartografia I.G.M. dei primi del secolo (1877-1904) intensamente
bonificata per la necessità di drenare le numerose acque che in essa
confluiscono. Si può dire che la lottizzazione agricola della piana fosse
scandita dal ritmo intenso dei canali, lievemente orientati in senso NE/SW,
secondo l'andamento della Dorgia Vecchia e della via del Canaletto. Nella
fascia pedecollinare, più asciutta, là dove il torrente sfociava, dopo essere
disceso dalle pendici del monte Albano, si stava formando l'abitato di
Migliarina, già noto nel '500 come discesa a valle di Isola.
La linea
ferroviaria realizzata nel 1874, con un primo scalo a Valdellora (che svolse
servizio passeggeri fino al 1887 venne aperta la stazione centrale), costituì
con il suo rilevato una sorta di linea di confine tra urbano ed extraurbano.
Nel 1892 venne completato il collegamento Parma-La Spezia che aumentò le
potenzialità del nodo spezzino, aprendolo maggiormente ai passi appenninici
nord orientali ed alla Lunigiana interna. Negli anni '80 vennero trasferiti ai
Boschetti, sulle colline poste al confine fra la piana di Migliarina e quella
di Melara, il cimitero e i macelli. La nuova collocazione è chiaramente antipolare
rispetto agli sviluppi urbani che continuano anche nelle vicinanze della città
antica con l'occupazione del colle di San Cipriano, dove fra il 1904 e il 1908,
venne costruito il nuovo ospedale. Questo colle, assieme a quello dei
Cappuccini, delimita il bacino imbrifero dell'Ora, da cui via Valdellora e di
via Volta, dove erano state costruite, nel 1867, l'Officina del gas (oggi ACAM)
e, nel 1899, la prima Officina elettrica per la produzione della forza motrice
destinata alla rete dell'illuminazione pubblica. Dal 1890 s'inserisce la
vicenda del porto mercantile che occupa la costa a valle di San Cipriano, con
la realizzazione del primo molo e il suo collegamento con la ferrovia che
allora passava sul bordo di levante del colle stesso. Questo tracciato venne
smantellato per non ostacolare lo sviluppo verso Migliarina e sostituito con il
ramo realizzato presso via del Molo, dove si colloca il confine fra le nuove
espansioni edilizie e quelle industriali. La linea ferroviaria portuale con
successivi sviluppi che si protrarranno anche oltre gli anni '30, finirà col
separare città e costa addossandosi al viale San Bartolomeo, eliminando
l'affaccio al mare degli spezzini.
Fra il
1877 ed il 1904 venne rettificato il tracciato della Fossa Mastra agli Stagnoni
e fu realizzata la strada militare che lo fiancheggia per raggiungere il
Bersaglio. Su questo asse, ancora oggi attivo e cruciale per la sua posizione,
si imposterà, nella prima metà del secolo, l'edificato industriale della Vikers
Terni, e negli anni '60, la Centrale dell'ENEL. Si determina così, già in
questo periodo la coppia di assi, via del Molo - via Valdilocchi, destinata a
diventare l'acceso di levante alla piana della Spezia, dopo l'apertura del
raccordo autostradale degli Stgnoni.
TAV. C.11B – LA PIANA DI MIGLIARINA |
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