2.4. Le valutazioni di carattere ambientale

La metodologia scelta ha come scopo l’integrazione delle diverse conoscenze, ponendole in relazione attraverso un pro-cedimento di valutazione "multicriteriale".

Il risultato raggiunto non è pertanto settoriale ma tende a restituire un giudizio di valore complessivo, organizzato secondo una scala di valori predefinita, che garantisce l'immediata percezione dello stato qualitativo di un particolare territorio, in raffronto ad altri. La particolare costruzione del giudizio di valore consente l'individuazione dei caratteri positivi, indifferenti e negativi del territorio guidando, di conseguenza, le scelte strategiche di pianificazione.

Secondo la metodologia predetta, elaborando i dati quali-quantitativi raccolti durante l'indagine ed arricchendo il bagaglio informativo delle numerose testimonianze in materia ambientale sul territorio della Spezia si è proceduto alla elaborazione di una matrice di calcolo che consentisse di formulare, per ogni singolo suborganismo, un giudizio sintetico sotto forma numerica. La matrice viene riportata integralmente nella relazione di riferimento.

La tabella riassuntiva sotto allegata evidenzia, oltre al "valore ambientale", la relativa media matematica, a livello dell'intero territorio comunale, e lo scostamento (scarto positivo o negativo) che da tale media ogni subOTE dimostra. E' stato inoltre introdotto il così detto "limite qualitativo" (teorico) che rappresenta il giudizio minimo attribuibile (tra i subOTE esaminati) a quel territorio privo di elementi di valore negativi (esempio concentrazione di fonti di inquinamento, presenza di attività depauperanti. ecc.) attribuibili ad attività, diretta o indiretta, e antropica.

Sintesi di calcolo per le valutazioni ambientali del territorio extraurbano

OTE e Sub-OTE

Valutaz. Ambient.

Limite qualitativo

Media comunale

Scarto

1A

7,22

7,50

8,55

-1,33

1B

7,82

7,50

8,55

-0,73

1C

6,36

7,50

8,55

-2,19

1D

4,48

7,50

8,55

-4,07

2A

8,90

7,50

8,55

0,35

2B

9,04

7,50

8,55

0,49

2C

9,45

7,50

8,55

0,90

2D

8,65

7,50

8,55

0,15

3A

8,91

7,50

8,55

0,36

3B

7,09

7,50

8,55

-1,46

4

8,00

7,50

8,55

-0,55

5A

5,88

7,50

8,55

-2,67

5B

9,05

7,50

8,55

0,50

5C

8,61

7,50

8,55

0,06

6

8,84

7,50

8,55

0,29

7A

7,95

7,50

8,55

-0,60

7B

9,37

7,50

8,55

0,82

7C

8,80

7,50

8,55

0,25

8

7,55

7,50

8,55

-1,00

9A

9,45

7,50

8,55

0,90

9B

8,89

7,50

8,55

0,34

10A

10,61

7,50

8,55

2,06

10B

10,67

7,50

8,55

2,12

10C

8,47

7,50

8,55

-0,08

10D

10,47

7,50

8,55

1,92

11

11,71

7,50

8,55

3,16

Le valutazioni fin qui riportate sintetizzano, confermandole, i diversi risultati relativi ad ogni OTE e SubOte:

1.    l'area del levante (OTE n.1) risulta, seppure a diversi gradi, completamente al di sotto della media comunale di "valore ambientale" con un minimo superamento, di tale limite qualitativo, solo per il subambito 1B (nucleo di Pitelli). Il valore ottenuto è condizionato dalla forte concentrazione di attività antropiche e dal livello di isolamento dei biotopi individuati, a causa della cintura urbana/industriale a nord, ovest ed est e del mare a sud;

2.    altro SubOTE con valore inferiore alla media comunale e al limite minimo qualitativo, è il 3B (loc. Pellizzarda-Berro) che si caratterizza soprattutto per l'infelice posizione geografica, per la forte pendenza dei versanti e per il degrado riferito alle componenti vegetazionali devastate da incendi dolosi ricorrenti;

3.    il giudizio insufficiente attribuito al SubOTE 5A (Porta Isolabella) trova giustificazione in un insieme di cause attribuibili alla notevole incidenza abitativa (in rapporto alla superficie), alla precarietà delle zone coltivate, allo stato di degrado della vegetazione naturale; il tutto sotto la forte pressione dell' adiacente area urbanizzata che la circonda. Nonostante il giudizio negativo si vuole da subito sottolineare come tale Suborganismo, proprio per il suo incunearsi nell'area urbana nel punto di incontro tra la città vecchia e la città nuova, rappresenta territorio strategico di assoluta rilevanza nell'ottica di riqualificazione ambientale generale (corridoio ecologico di collegamento ideale per l'area urbana);

4.    al di sotto della media comunale risultano il SubOTE 7A (loc. Viano-Galereo-Lugo), per l'eccessivo peso insediativo rilevato e per la precarietà geostatica dei versanti, e il SubOTE 8 (loc. Viseggi-Sommovigo-Fondiga) soprattutto per esposizione prevalente e carico insediativo rilevato in rapporto alla superficie. Leggermente inferiore, quasi coincidente, alla media comunale risulta il SubOTE 10C (Castellana-Punta Ferro), nonostante la evidente esistenza di naturalità diffusa il suo stato, la giacitura territoriale e l'esposizione di versante in combinazione alla presenza di cave (antiche) e di ravaneti assai diffusi hanno contribuito al sensibile abbassamento di valore ambientale che invece assumono i SubOTE connessi all'OTE n. 10.

E’ stata altresì condotta una comparazione storica relativa alle trasformazioni insediative del territorio extraurbano utilizzando i dati ISTAT disponibili, eterogenei per riferimento e per metodologia di rilevazione.

Comparazione dati storici di insediamento extraurbano

 

1961

1971

1981

1991

1997

Abitanti del Comune

della Spezia

121.923

124.547

115.392

101.442

97.712

Abitanti città

(delimitazione Urbana)

112.270

119.163

110.632

97.175

86.000 / 88.000

Abitanti in territorio extraurbano

9.653

5.384

4.760

4.267

9.000

/ 11.000

Abitazioni sparse

non rilevato

non rilevato

non rilevato

796

2.439

Abitanti case sparse

2.364

2.276

1.448

1.703

4.000

H.U. (Habitat umano) in Ha in extraurbano.

2.021,4

1223,5

476,0

427,7

1.154,7

H.S.(Habitat standard) mq in extraurbano

2.094

2.272

1.989

1.325

1.283

/ 1.049

Pitelli

2.168

1.690

1.277

1.269

Non disponib

Biassa

1.100

856

645

315

Non disponib

Campiglia

314

222

181

125

Non disponib

Isola

364

201

37

47

Non disponib

Carozzo

282

193

207

167

Non disponib

San Venerio

665

693

511

non rilevato

Non disponib

Coregna

82

27

54

39

Non disponib

 

 

 

 

 

 

 

 

Dati ISTAT

 

Dati stimati

 

Circa i dati esposti si precisa che che:

1.    le stime relative al 1997 tendono a considerare la popolazione effettivamente residente nel territorio extraurbano considerando tutte le case sparse ad uso residenziale (ossia quelle effettivamente individuate come tali dal censimento sul territorio), tutte quelle dei centri storici collinari delimitati (considerando nel caso stabile la popolazione rilevata al 1991) nonché quelle esistenti o di previsione all’interno dei PEEP.;

2.    la stima degli abitanti effettivi delle 2.439 case sparse censite, determinata in termini prudenziali intorno alle 4.000 unità, attribuisce ad ogni casa sparsa una media di 1,64 abitanti effettivi. La superficie lorda complessiva determinata per le 2.439 abitazioni sparse nel territorio extraurbano ammonta ad una cifra di poco superiore ai 485.500 mq.;

3.    L' H.U. (Habitat Umano), secondo la definizione di Ingegnoli, rappresenta il complesso territoriale nel quale si esplica l'attività umana. Esso risulta composto da quei territori nei quali si dispiega l'apparato abitativo vero e proprio, l'apparato produttivo (agricoltura), l'apparato protettivo (parchi, giardini, siepi) e l'apparato sussidiario (infrastrutture, aree industriali e artigianali). Nel nostro caso, quello del territorio extraurbano, da tale sommatoria risultano escluse le aree boscate e la macchia (H.N. = Habitat Naturale) oltre alle cave e le discariche. Come si può notare la superficie riferita al 1997, anno del censimento eseguito per il PUC, risulta più alta rispetto agli ultimi due censimenti dell'agricoltura in quanto sono state comprese anche tutte quelle aree marginali, di piccole dimensione, o potenzialmente coltivabili non considerate dalle metodologie 1981 e 1991; il valore ottenuto risulta assai prossimo a quello relativo al censimento 1971 la cui metodologia di svolgimento risulta identica a quella attuata nel 1997;

4.    L' H.S. (Habitat Standard) rappresenta il rapporto tra H.U. e n. di abitanti su quel territorio: esso indica quanta superficie territoriale risulta disponibile per abitante. Il trend risulta evidentemente in discesa rapida dal 1961 ad oggi.


L'esame complessivo della situazione comunale può essere così sintetizzato:

-       il settore di levante è in precarie situazioni ambientali riscontrabili non solo sul territorio extraurbano ma anche in quello urbano. I possibili interventi che la pianificazione prenderà in considerazione (bonifiche, ripristini, restauri vegetazionali, ecc.) dovranno tendenzialmente eliminare l'isolamento di cui soffre l'ambito, introducendo accettabili livelli di naturalità diffusa;

-       il territorio alle spalle della città (OTE n. 2 - 3 - 5 - 7), seppure con differenze sensibili, si mantiene a livelli "discreti" ma decisamente migliorabili sotto il profilo estetico-ambientale. Tali territori, in particolare i loro prolungamenti a diretto contatto con l'area urbanizzata, risultano fondamentali alla costituzione degli "assi di penetrazione naturale" nella città: in pratica, invece di subire l'effetto città, i territori di confine dovranno incanalare e trasmettere naturalità attraverso una loro preventiva riqualificazione e ulteriore connessione ecologica con la retrostante matrice territoriale. Anche in questo caso, tuttavia, la barriera fisica, costituita dalla linea ferroviaria, potrà essere superata con specifici interventi di mitigazione;

-       Il settore di ponente (OTE n. 9, 10 e 11) è interessato da giudizi ambientali di più alto valore rispetto al rimanente territorio comunale. Tuttavia devono essere programmati interventi legati alla stabilità territoriale (ambito 11), al recupero delle cave, al riuso sostenibile e integrato dell'edificato esistente,  al restauro vegetazionale ed alla più oculata pianificazione della "fruizione del verde", in questa parte del territorio comunale: su di essi il PUC si concentrerà nella ricerca delle più appropriate linee di indirizzo ed intervento.

TAV. B.3 - CARTA DEI BIOTOPI