2.2. Le risultanze delle indagini: dal
quadro statistico al rilievo diretto
I dati
ISTAT forniscono indicazioni quantitative e qualitative sull'evoluzione storica
del paesaggio e delle pratiche agricole, tali dati, per quanto concerne la
situazione attuale, vengono superati dai risultati del rilievo diretto che
permettono di quantificare in modo più preciso le condizioni di uso del suolo e
l'entità delle risorse presenti sul territorio.
I dati
ufficiali ISTAT relativi agli ultimi censimenti della agricoltura evidenziano
come la superficie agraria e forestale sia passata dai 3.369 Ha. nel 1961, ai 2.153,5
nel 1972, ai 2.291 Ha. nel 1981 fino
ai 2.142 Ha. nel 1991. Secondo tali
dati, meno del 50% della superficie comunale totale è oggi interessata dalla presenza di attività di coltivazione o di aree boscate in genere.
Alla
superficie boscata totale spetta dunque il primato di maggior estensione. Tale
prevalenza è apparsa verso la metà degli anni ’60 per andarsi a consolidare in
modo definitivo e stabile dal censimento del 1972 ad oggi. Quello del bosco è
quindi un incremento abbastanza
recente, sviluppatosi in buona parte sull’abbandono dei coltivi, con notevoli
interferenze non naturali e con inquinamenti varietali di specie, arbustive ed
arboree, alloctone.
La componente propriamente agraria rimane quindi in
subordine per estensione rappresentando sostanzialmente una attività non
specializzata, decisamente polverizzata, quasi mai in grado di assorbire
completamente l’attività lavorativa di un operatore a tempo pieno e, di
conseguenza, di marginale interesse economico, produttivo e mercantile.
Numero di aziende agricole
per classe di Superficie Totale e per classe di Superficie Agricola Utilizzata
Fonte ISTAT 1991
Classe |
S.T. |
S.A.U. |
Senza Terreno Agrario |
0 |
16 |
< di 1 Ha |
1.575 |
1.926 |
1-2 Ha. |
257 |
71 |
2-5 Ha. |
150 |
9 |
5-10 Ha. |
24 |
3 |
10-20 Ha. |
14 |
2 |
20-50 Ha. |
4 |
0 |
50-100 Ha. |
0 |
0 |
> 100 Ha. |
2 |
0 |
Totale |
2.026 |
2.026 |
S.A.U. (Superficie Agraria Utilizzata) corrisponde alla
superficie effettivamente oggetto di
coltivazioni permanenti; sono pertanto escluse le superfici a bosco.
Se come attività
produttiva, statisticamente intesa, l’agricoltura nel Comune della Spezia non
ha mai avuto una notevole importanza, sotto il profilo micro economico-sociale
ha svolto, e tuttora svolge, una funzione importante rivolta in particolar modo
all’autoconsumo delle oltre duemila aziende a conduzione familiare censite nel
1991. Ma se tale aspetto è di scarso rilievo, ben più importante è l’azione sul
territorio da parte delle aziende menzionate, a conferma dell’ovvia importanza
della funzione agricola sulla manutenzione idrogeologica territoriale, sulla
salvaguardia dagli incendi, sul contenimento delle infestanti, sul
miglioramento paesaggistico, sulla valoriz-zazione ecologica ecc..
TAV. B.4 - AMBITI EXTRAURBANI |
|
A tale proposito, i dati
che seguono, se opportunamente interpretati, possono fornire il senso reale di
quanto occorre investire su un territorio, come quello della Spezia, al fine
del suo mantenimento nella precisa situazione del rilevamento statistico ISTAT
al 1991.
Giornate di lavoro prestate dalle diverse categorie
di manodopera agricola
Categoria
di manodopera agricola |
Totale
giornate lav./anno |
% |
Conduttore |
64.396 |
64,66 |
Coniuge |
22.126 |
22,24 |
Altri familiari |
6.313 |
6.34 |
Parenti |
2.900 |
2,93 |
Operai a tempo determinato |
1.950 |
1,91 |
Operai a tempo indeterminato |
810 |
0,81 |
Coloni ed assimilati |
1.108 |
1,11 |
Totale |
99.604 |
100 |
Si tratta di una quantità
stimata per difetto assai prossima alle 800.000 ore di lavoro annuo, il cui
valore economico, ai prezzi di mercato corrente, si attesta su valori reali
assai prossimi ai 15 mld. di lire/anno. Tale impegno garantisce il mantenimento
della attuale realtà agricola locale o, se vogliamo, rappresenta lo sforzo
umano al mantenimento dell’attuale paesaggio agrario comunale. Infatti da tale
conteggio sono escluse le stime relative al mantenimento degli spazi verdi
pubblici e privati, della eventuale azione forestale, del mantenimento della
viabilità poderale ed interpoderale, delle opere di contenimento e
consolidamento.
Tabella riassuntiva uso
del suolo da indagine sul campo
Tipo di coltura |
Mq. Superficie |
% |
Bosco Misto |
9.733.212 |
27,0 |
Bosco prev. Conifere |
3.886.917 |
10,8 |
Bosco prev. Latifoglie |
8.592.585 |
23,8 |
Castagneto - Ceduo |
1.196.304 |
3,3 |
Macchia Mediterranea |
1.030.971 |
2,9 |
Oliveto |
2.557.774 |
7,1 |
Oliveto-Vigneto |
2.001.480 |
5,5 |
Vigneto |
1.195.820 |
3,3 |
Frutteto Misto |
745.191 |
2,1 |
Seminativo Arborato |
2.198.849 |
6,1 |
Orto |
499.918 |
1,4 |
Serre-Tunnels-Vivai |
24.197 |
0,1 |
Prati Pascoli |
36.827 |
0,1 |
Incolto produttivo |
513.574 |
1,4 |
Incolto sterile |
197.477 |
0,5 |
Giardino |
478.369 |
1,3 |
Verde attrezzato |
198.699 |
0,6 |
Cava attiva |
143.673 |
0,4 |
Cava dismessa |
144.202 |
0,4 |
Discarica attiova |
219.515 |
0,6 |
Discarica chiusa |
2.746 |
0,0 |
Resede |
314.361 |
0,9 |
Parcheggi |
65.106 |
0,2 |
Deposito |
40.290 |
0,1 |
Attività diverse |
89.530 |
0,2 |
Totale |
36.107.587 |
100,0 |
L'indagine, condotta
sistematicamente su tutto il territorio, ha invece meglio precisato, rispetto
ai dati ISTAT relativi al Censimento Agricoltura 1991, la reale situazione
dell'uso del suolo nel territorio extraurbano.
Tipologia di coltura |
Mq. Superficie |
% |
Totale Boschi |
23.409.018 |
64,8 |
Totale S.A.U. |
9.260.056 |
25,6 |
Macchia Mediterranea |
1.030.971 |
2,9 |
Incolto |
711.051 |
2,0 |
Verde |
677.069 |
1,9 |
Cave |
287.875 |
0,8 |
Discariche |
222.271 |
0,6 |
Altro |
509.287,0 |
1,4 |
Totale |
36.107.587,0 |
100,0 |
Innanzi
tutto va evidenziato come l’indagine PUC abbia coinvolto una superficie
complessiva di circa 3.611 Ha. ; la rimanente superficie comunale, pari a
circa 1.511 Ha. non coinvolta nell’indagine relativa allo studio agronomico -
ambientale, comprende le aree urbanizzate (città) ed occupate da insediamenti
industriali e militari principalmente. Dalla lettura di tali dati emerge che:
1. la prevalenza di boschi appare ancora più
marcata rispetto a quanto messo in evidenza dall’ISTAT nella sua indagine del
1991. Oltre il 64% del territorio considerato risulta ricoperto da boschi misti
(per il 27%), boschi a prevalenza latifoglie (per il 23,8%), quindi da boschi a
prevalenza di conifere (10,8%). I castagneti-cedui, indicatori di una presenza
umana nella gestione dei boschi, è ridotta appena al 3,3%. Nonostante
l’imponenza dell’estensione boschiva la qualità di tali cenobi è, in molti
casi, precaria per l’azione di disturbo antropico sotto diverse forme
(inquinamenti, incendi, ecc..);
2. oltre il 25% del territorio censito è stato
classificato come S.A.Ut. ossia come superficie agraria utilizzabile. In
pratica trattasi di oltre 926 Ha. che ospitano in qualche modo una specie
agraria in coltivazione o in semplice permanenza naturale. Tra tutte spiccano
le forme agricole riconducibili all’oliveto e vigneto specializzato ed alla
coltivazione promiscua di entrambe le specie arboree. Analizzando ulteriormente
la così detta componente agricola comunale emerge:
- non esistono forme di agricoltura specializzata e
tecnologicamente evoluta;
- non esistono formule aziendali valide sotto il profilo
economico e gestionale;
- non esiste manodopera extraziendale (generica o tanto
meno specializzata) alla quale potersi riferire per eventuali prestazioni di
servizi. Solo nel settore del verde ornamentale e dei giardini assistiamo alla
presenza di alcune aziende operanti, in forma mista, nel settore commerciale e
dei servizi; tuttavia il loro numero e consistenza non risulta certamente
sufficiente alla potenziale richiesta;
- non esiste, o si è persa nel tempo, una «cultura
agricola» di base sulla quale innestare eventuali azioni, supporti, promozioni
o quant’altro per la valorizzazione dei prodotti locali potenziali (olio, vino,
miele ecc..). Tale carenza traspare anche nel settore del verde ornamentale e
del giardinaggio (sia pubblico che privato). Troppo spesso ci si limita al semplice
mantenimento parziale dell’esistente senza considerare la forte evoluzione
tecnica e tecnologica che il settore ha avuto nell’ultimo decennio. Ne deriva
un impoverimento estetico su tutto il territorio maggiormente accentuato in
ambito urbano;
3. il biotopo macchia mediterranea, intesa nelle
sue molteplici forme e composizioni floristiche prevalenti, rappresenta una
apprezzabile componente del territorio comunale. La maggior parte della sua
estensione si dispiega ovviamente nell’ambito n. 11 relativo alla costa di
Tramonti;
4. gli incolti, ossia porzioni di territorio un
tempo ospitanti le coltivazioni agrarie ed oggi in evidente stato di abbandono
e di degrado, pur interessando complessivamente una superficie di poco più di
70 Ha., costituiscono un elemento territoriale negativo a causa della
puntiforme diffusione sull’intera superficie comunale esaminata. Non sono i
punti più inaccessibili del territorio interessati dal fenomeno (generalmente
già colonizzati da forme boschive) ma quasi esclusivamente quelli a diretto
contatto con le aree urbanizzate o industriali il che amplifica ulteriormente
il loro effetto antiestetico;
5. con il termine «verde» si sono volute riunire
tutte le forme di giardino pubblico e privato, parco sportivo, privato ecc..
Sebbene la dimensione superficiale totale non sia particolarmente rilevante
(soprattutto se messa a confronto con il numero di edifici riscontrati sul
medesimo territorio) vale la pena rammentare il considerevole numero di
rilevamenti che ha coinvolto tale tipologia dell’uso del suolo. Quasi sempre in
prossimità o dipendenza diretta di abitazioni il «verde» non riesce tuttavia ad
inserirsi quale elemento di per sé caratterizzante e valorizzante il paesaggio;
6. per i 28,7 Ha. di cave ed i 22,2 Ha. di
discariche valgono le considerazioni dette in precedenza.