4. Il
sistema geomorfologico di riferimento
Sotto il
profilo geomorfologico il comune della Spezia si articola in quattro sistemi:
1) le colline di Pitelli
collocate nella parte sud orientale del territorio comunale, un tempo
appartenute alla comunità di Arcola che vi possedeva anche un'approdo, sono
formate da suoli prevalentemente silicei con un vasto affioramento di calcare
dolomitico brecciforme nel modellato del pendio che si trova a sud di Pitelli
verso Lerici. Il complesso del monte Val di Lochi è strutturato da rocce silicee
sedimentarie che contengono quarziti;
2) San Venerio - Mont'Albano - Castellazzo che dalla
foce del Termo forma le pendici del monte Beverone, ossia della testa
occidentale del crinale di Vezzano, fino alla foce del Buonviaggio, quindi
risale lungo i contrafforti del Monte Albano modellando il pendio sinistro
della valle Dorgia, si distende lungo la dorsale di Montalbano fino a
Castellazzo dove si innestano i rami del Poggio e di Gaggiola che formano il
contrafforte della Spezia. A
valle di Marinasco di inntesta sulla sella che conduce in Val Durasca, quindi
risale il colle di Visseggi per scendere alla Foce dove incontra faglia che
dall'interno del Golfo si incunea lungo la val di Vara. Tutto questo ambiente,
caratterizzato dalle forme morbide del paesaggio delle arenarie, contiene i
sistemi minori di Isola, del Monte Arsà, di Sarbia e della Foce;
3) il crinale di Portovenere è un
sistema misto, essendo composto prevalentemente da rocce calcaree ed arenacee:
le prime formano tutta la sponda occidentale del golfo della Spezia modellando
le alture dei monti Parodi, Biassa, Santa Croce e Coregna; le seconde si
distendono nel versante marino strutturando tutto il territorio di Tramonti e
Monesteroli. La massa montuosa del crinale costiero è la più elevata del territorio
comunale e ha un modellato dalle forme sintetiche, ben riconoscibile nei
promontori tondeggianti che formano la scena dei panorami della Spezia quando
si scende dalla val di Magra;
4) le aree pianeggianti sulle
quali la città ha impostato le sue fondamenta si articolano in tre bacini
principali: il primo forma la piana del torrente Lagora, che raccoglie le acque
provenienti da Biassa e dal bacino della Chiappa; il secondo è costituito dalla
piana di Migliarina dove sfociano alcuni torrenti, l'Ora, il Cappelletto, le
due Dorgie Vecchia e nuova; il terzo è il bacino di Melara con il canali che
confluivano nella piana degli Stagnoni poi di Fossa Mastra, provenienti dalle
colline di Pitelli e dal versante di San Venerio - Brigola. I suoli, come si
evince dalla relazione geologica sono formati da depositi alluvionali
terrazzati nella parte pedemontana, da depositi lacustri nelle zona degli
Stagnoni e da depositi marini sulla linea litoranea.
TAV. C.2. Sintesi strutturale e
morfologica |
|
TAV. A.1 - CARTA GEOLOGICA |
|
TAV. A.2 - CARTA GEOMORFOLOGICA |
|
TAV. A.3 - CARTA IDROGEOLOGICA |
|
TAV. A.4 - ACCLIVITA’ DEI VERSANTI |
|