4. La pianificazione settoriale sovraordinata e quella strategica interistituzionale

 

4.1. Parchi, cave, discariche

La legge regionale n.12/85 individuava e disciplinava il sistema di aree di interesse naturalistico-ambientale “Bracco-Mesco-CinqueTerre-Montemarcello”. L'istituzione del Parco Regionale ha inizialmente costituito motivo di preoccupazione da parte delle comunità insediate, interessate all'attivazione di una politica regionale di sostegno economico al mantenimento di un paesaggio naturale e costruito problematico e delicato (frane, muri a secco, vigneti impervi, boschi difficilmente accessibili).

A circa 15 anni dalla Legge, appare radicalmente mutato l'approccio culturale alla tematica delle "Aree Protette", essendone emersa la potenzialità economica, in particolare nel settore turistico. La recente istituzione del Parco Nazionale delle Cinque Terre è stata, di fatto, rilanciata e stimolata dagli Enti Locali, quale opportunità di sviluppo.

Con il nuovo Parco Nazionale dovranno pertanto essere necessariamente rivisti i confini del vigente Parco Regionale ed a questo punto sarà opportuno valutare se proseguire nella valorizzazione del patrimonio ambientale collinare e costiero, tendendo ad una  maggiore integrazione dei due distinti ambiti Cinque Terre e Montemarcello, che vedono nel comprensorio Golfo una separazione amministrativa, ma non fisica, trattandosi di aree analoghe  egualmente pregiate dal punto di vista paesistico- ambientale e vegetazionale.

Il tema della protezione della collina è peraltro già presente nella scelta recente di invertire la politica, comune a tutti (Regione - Provincia - Comune) sul tema cave e discariche, le une presenti nella fascia collinare di ponente, le seconde in quella di Levante.

Per le cave, in sede di osservazione al PTC delle attività di escavazione, il Comune ha richiesto la non apertura di nuove cave sul proprio territorio e la riduzione dei piani di coltivazione autorizzati, mirando, attraverso progetti di fine coltivazione, a riambientazioni dei siti o sistemazioni a fini sportivo-ricreativi.

In relazione alle discariche presenti in quantità consistente e con diverse tipologie nel versante di levante, è da tempo prevista la chiusura dei siti, mediante la predisposizione di progetti di recupero ambientale volti a ripristinare un processo di rinaturalizzazione complessiva, senza alcuno sfruttamento ulteriore dei siti.

Il quadro pianificatorio finale in sostanza dovrà considerare sempre di più il patrimonio collinare come elemento essenziale anche per lo sviluppo economico del territorio spezzino, costruendo appropriati meccanismi di salvaguardia ambientale atti a mantenere le situazioni di valore esistenti e a ricostruire quelle degradate.