1.1. La
Conferenza d'ambito
La
Provincia nella bozza di documento finalizzato alla discussione del Quadro di
riferimento al Piano regionale di sviluppo in occasione della Conferenza
d’ambito del 16.01.97, ha delineato i criteri a cui riferirsi per indirizzare
lo sviluppo provinciale e per superare gli squilibri che ne frenano il cammino.
Il Comune
di La Spezia, elaborando il nuovo PUC conviene con tali criteri e ne sottolinea
qui di seguito gli aspetti più salienti dato che essi hanno costituito da un
lato la base di partenza degli studi elaborati e dall’altro l’obiettivo di
pianificazione che si è inteso raggiungere con il PUC.
Di fronte
a un quadro che presenta i sintomi caratteristici di un’area in declino e di
una non certo rapida ripresa economica, il documento provinciale individua una
serie di priorità di intervento nei diversi settori economici, qui di seguito sinteticamente
espressi:
1) per
l’industria sono individuati tre aggregati produttivi significativi:
a) la grande impresa,
per la quale sono prioritari la strutturazione di un polo cantieristico, di un
polo armiero e di un polo di ricerca ambientale e marina;
b) la nebulosa delle
imprese indotte dipendenti dal grande committente per le quali l’obiettivo
è quello della riqualificazione, in particolare l’organizzazione dei processi,
l’autonomia produttiva, la certificazione della qualità;
c) il tessuto
imprenditoriale autonomo per il quale appare determinante la promozione
delle sinergie tra le aree produttive e lo sviluppo dell’offerta dei servizi
avanzati alla produzione e la commercializzazione;
2) nell’artigianato
appare prioritario lo stimolo all’aggregazione imprenditoriale, sia orizzontale
che verticale, raggiungendo per tal via un livello competitivo maggiore tanto
sul mercato dei fattori quanto su quello dei prodotti;
3) per il
porto si ritiene strategico per l’economia spezzina il suo potenziamento e
delle occasioni di sviluppo ad esso collegate, in un quadro di sostenibilità
ambientale. Il rilancio del porto deve prevedere una sua sostanziale
polifunzionalità, con offerta di servizi articolati e diversificati (traffici
specializzati, merci e colli alla rinfusa, passeggeri, diportismo nautico e
rifornimenti energetici);
4) il
commercio continua a rappresentare per molti giovani una delle principali
prospettive di auto occupazione. Alla Spezia, a causa del forte calo
demografico, viene rilevato un sovradimensionamento delle rete distributiva pur
a fronte di processi di riorganizzazione di molti esercizi;
5) nel
turismo viene evidenziato come la crescita delle strutture museali (ultimo in ordine di tempo il Museo Lia della
Spezia) tendono a favorire la crescita di un modulo d’offerta significativo e
pongono le basi per un nuovo modello di fruizione turistica urbana. È inoltre
prospettato, all’interno della funzionalità del porto, un “nodo” croceristico, e auspicati interventi nel
campo del turismo congressuale;
6) nel settore
dei servizi extra commerciali La Spezia e Sarzana costituiscono i “poli”
terziari provinciali. Oltre che elencare una serie di possibili interventi per
creare dei centri di servizio locale alla produzione e commercializzazione (per
il polo armiero e cantieristico, nel campo commerciale e turistico) la
Provincia rileva la necessità di costruire un polo universitario che possa rappresentare un riferimento per il
mercato del lavoro, nonché per il mondo della produzione.