La
pianificazione d’area vasta
1. Il Piano Territoriale di Coordina-mento
La Legge
Regionale 39/84 per la prima volta stabiliva livelli di pianificazione di
competenza sovracomunale e provinciale da attuarsi attraverso Piani
Territoriali di Coordinamento, con i quali la Regione doveva assumere le
iniziative pianificatorie. Il primo campo di applicazione dei PTC furono le
aree industriali dismesse, in particolare quelle del genovese e i sistemi
territoriali di area vasta incapaci di stabilire una autonoma strategia di
sviluppo, come il caso della Spezia-Val di Magra. La seconda fase dei PTC si è
concentrata sulla tutela del paesaggio e dell’ambiente: il Piano Paesistico è
stato il primo attuatore della legge Galasso e ha certamente segnato una
inversione di tendenza nelle attenzioni al territorio e nella formazione di chi
del territorio si occupa, soprattutto dal punto di vista istituzionale.
Con la
conclusione del processo di alfabetizzazione
degli Enti Locali nel campo della pianificazione e gestione del territorio la
Regione ha cominciato ad occuparsi dei problemi che più rappresentavano
interessi non localistici: un esempio è il Piano della costa che tenta di
inquadrare e individuare strategie per la parte di territorio ligure più soggetta
a interessi economici e conseguenti possibili carenze di controllo.
In
ultimo, con la Legge 36/97, sono state introdotte competenze e ruoli di
controllo da parte della Provincia. Con il PTC Provinciale è riaffermata la
necessità di una struttura intermedia tra il Comune e la Regione che,
opportunamente organizzata, consentirà di superare particolarismi locali su
temi di più ampia rilevanza.