1.2. I Piani di Struttura

Il Piano di Struttura, invece, anche se di più complessa realizzazione e di più esposta responsabilità circa il giudizio di valore “qualitativo” che richiede, comporta, per contro, una gestione più chiara e certamente meglio programmabile dei risultati formali delle modificazioni edilizie, i cui risultati ambientali divengono più correlabili tra loro, adeguati come sono al continuo modificarsi sia delle destinazioni d’uso, sia degli scenari morfologici urbani. In tal modo si guida e si incentiva al meglio la riqualificazione e il completamento edilizio per correlarlo il più possibile alle esigenze espresse dalla realtà del momento, sulla base di un criterio generale di omogeneità e di continuità tra costruzioni e tessuto edilizio o tra questi e gli ambiti urbani al fine di pervenire ad una organicità diffusa programmata processualmente, seguendo l’evoluzione e la trasformazione della città. Tutto ciò contribuisce, anche sotto il profilo del controllo della “qualità” tipo-morfologica, alla rispondenza di ogni singolo progetto con il dettato perseguito dal PUC. Tale nuovo strumento, tuttavia, presuppone una decisa, chiara e forte operatività dal Comune che diviene in tal modo promotore e coordinatore di tutte le iniziative che richiedono la tempestiva programmazione nel tempo di soluzioni progettuali di ampio respiro e di complessa qualità d’assetto, sia per gli interventi operativi di lungo periodo, sia quando occorre una maggiore flessibilità nel definire nel dettaglio i parametri morfologici per un più coerente sviluppo organico, coordinato e omogeneo del territorio urbano.

Il PUC è stato predisposto in funzione di una precisa e ineludibile assunzione di responsabilità cui deve far fronte con tempestività l’Amministrazione Comunale per rendere funzionale la gestione dell’intero processo programmatico-pianificatorio con soluzioni coerenti d’indirizzo progettuale in campo edilizio-urbanistico articolate e flessibili nel tempo. Ciò comporta il mantenimento di adeguate strutture progettuali permanenti (Ufficio di Piano, SIT, ecc.) e di idonei strumenti di informazione e formazione per la gestione dei rapporti complessi pubblico-privato che debbono instaurarsi necessariamente per avviare un corretto e continuo processo dinamico di “conservazione, riqualificazione e trasformazione” della città esistente, senza squilibri degradanti la scena urbana della città contemporanea.